mercoledì 29 ottobre 2008

Liceo Scientifico di Villafranca: cosa significherà "occupare"?

Innanzitutto è d'obbligo porsi una domanda: cosa vuol dire "occupazione"? Sì, perché al solo sentire la parola occupazione, la maggior parte degli studenti pensa a un totale stravolgimento della scuola, alle lezioni sospese, a un'euforia dilagante non-stop, a un periodo vacanziero ed edonistico. Del tipo: "Da domani c'è occupazione.. era ora, non ne potevo più della scuola!" Questo è il pensiero comune che serpeggia nella mente della maggior parte degli studenti. E' un pregiudizio, uno stereotipo che deve essere sradicato. Per occupazione si intende un periodo in cui la scuola viene gestita dagli studenti stessi, che si preoccupano di dirigerla e renderla il luogo che vorrebbero la scuola effettivamente fosse. Questo non vuol dire sospensione di tutte le lezioni, al contrario; il nostro obiettivo è mostrare al Governo e non solo ciò a cui teniamo, e cioè un'istruzione vera e un futuro concreto. Per questo, durante il periodo di occupazione le lezioni avranno regolarmente luogo, con tanto di interrogazioni e compiti in classe. La scuola occupata, tuttavia, vanterà sfacettature ed interessi nuovi, avviando una serie di attività alternative che avranno luogo ogni giorno, il pomeriggio e anche la sera, come proiezioni di film (secondo percorsi precisi: film di un certo autore, o di una certa tematica), gruppi di studio, lezioni speciali, dibattiti, conferenze sulle attuali problematiche, corsi di vario genere, sessioni musicali e molto altro ancora. Dobbiamo inoltre tenere a mente che l'occupazione non deve essere fine a se stessa, ma anche risaltare su scala nazionale, acquisendo una certa visibilità in modo da far sentire la nostra voce e la nostra protesta. Funzionali a questo scopo sono appunto i dibattiti e le conferenze attualmente in preparazione, oltreché una serie di altri eventi speciali ancora in lavorazione.
Dal momento che l'occupazione prevede la gestione scolastica da parte degli studenti, invitiamo ogni singolo alunno, ognuno di voi, a proporre le proprie idee ed iniziative. Ogni nuova proposta è ben accetta, sarà discussa e adeguatamente vagliata. Fate sentire le vostre idee, contattateci per e-mail all'indirizzo: luca.kiaps@email.it
Ricordiamo inoltre che la scuola sarà sotto la responsabilità di noi studenti. Dovremo dunque dimostrarci seri e responsabili dell'infrastruttura e dell'attrezzatura scolastica, salvaguardandola da danni di ogni tipo.
Per qualsiasi domanda, potete contattarci all'indirizzo e-mail di cui sopra; le iniziative per l'occupazione sono ancora in fase organizzativa, e attendiamo di poterne parlare tutti insieme. Venerdì 31 Ottobre 2008, a scuola, discuteremo più approfonditamente a proposito dell'occupazione che, ricordo, avrà iniziato da Lunedì 3 Novembre 2008.

Bologna, Giovedì 30 Ottobre 2008

Come sembrava oramai certo, il d.L. 137 - detto anche d.L. Gelmini - è passato al Senato. Ora dovrà passare sotto il vaglio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E intanto, comincia a farsi strada la possibilità di convocare un referendum nel tentativo di abrogare la Legge. Quest'oggi si conclude una prima fase della catena dei movimenti del mondo scolastico - chiamiamoli così, e non solo "studenteschi", proprio perché non riguardano solo gli studenti ma anche i docenti, i genitori e il personale A.T.A. - con l'approvazione al Senato del ddL (Disegno di Legge) 137. Da oggi, la protesta diventerà ancora più serrata. Si apre ora la seconda fase, e dobbiamo continuare a restare uniti, a protestare, a far sentire la nostra voce perché il nostro cammino è ancora molto lungo e difficile.

Perciò, afferriamo al volo ogni possibilità di farci sentire. Domani, Giovedì 30 Ottobre 2008, c'è sciopero generale dei lavoratori. I lavoratori e i sindacati, coinvolti quanto gli studenti dalla nuova riforma, han chiesto proprio agli studenti di supportarli nei loro cori di protesta. Così, domani tutto il mondo studentesco italiano si mobilita, chi a livello nazionale chi a livello locale. Noi della Lunigiana, purtroppo, abbiamo difficoltà consistenti nel poter protestare a Roma - i pullman gratuiti sono completamente pieni, i treni arrivano in tarda mattinata e sono a rischio soppressione. Perciò, ragazzi e ragazze, studenti e studentesse della Lunigiana, noi domani ci mobilitiamo per andare a manifestare a Bologna. Prenderemo il treno diretto che passa da Aulla-Lunigiana alle 8.18, e passa anche per Villafranca-Bagnone e Pontremoli. Una soluzione possibile e concreta. Domani, studenti di tutta la Lunigiana, uniamoci al coro degli studenti e dei lavoratori a Bologna.

Continuiamo così, continuiamo a farci sentire!!

Per qualsiasi informazione, contattate: luca.kiaps@email.it

martedì 28 ottobre 2008

L'incognita di questi giorni nevralgici

Dubbiosi sugli sviluppi degli ultimi giorni? Cerchiamo di affrontare meglio questa indecifrabile incognita che grava sul susseguirsi di questi giorni nevralgici. Innanzitutto: perché nevralgici? Perché è in questi giorni che si sta concludendo la discussione a proposito del d.L. (Decreto Legge) 137 al Senato, dopo la quale approvazione la riforma del Ministro Gelmini sarà ufficialmente confermata e potrà entrare in vigore. Il d.L. 137 segue la scia aperta dalla Legge 133. Contrariamente alla credenza maggiormente diffusa, ciò di cui si sta discutendo l'approvazione questi giorni non è la Legge 133 - che è comparsa come Decreto di Legge il 25 Giugno 2008, ed è stata approvata come Legge, appunto, il 6 Agosto 2008, senza alcuna democratica discussione in grado di contestarla -, bensì il d.L. 137, che tra oggi e domani, cioè tra 28-29 Ottobre, sarà argomento trattato dal Senato. Ciò per cui manifestiamo e trattiamo, è la non-approvazione del d.L. 137 e l'abrogazione della Legge 133, almeno in una sua parte, e più precisamente negli art. 16 e 66 della Legge 133/2008. Curiosi di sapere di cosa trattano tali articoli? Presto detto. Art. 16 (Legge 133/2008): "Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università". Art. 66 (Legge 133/2008): "Turnover". In parole povere, gli articoli riguardanti la privatizzazione degli atenei e, nel complesso, l'amministrazione economica delle università e quindi, per esteso, alla loro amministrazione generale. Questa sede non ha spazio né è quella più indicata per trattare gli Articoli punto per punto, possibilità contemplabile in ambito delle prossime assemblee, manifestazioni, o di occupazione. Questi sono, comunque, gli articoli in cui il Governo affonda le radici del completo sconvolgimento del mondo universitario, con gli onerosi tagli successivi ai conti in rosso che da anni gravano sulla maggior parte delle università italiane. La Ministro Gelmini ha pensato, in accordo alla necessità di fondi per le banche e per l'ICI, di "rimediare" alle gravi condizioni economiche degli atenei con quella che la Ministro stesso ama chiamare "razionalizzazione delle finanze", più facilmente traducibile in "profondi e spregiudicati tagli economici". Così il Governo sferra un colpo fatale agli atenei statali, e abbandona il vascello affondante, intendendo affidarli a una gestione privata. Questo significa anche una ricerca finalizzata ad interessi privati. Negli stessi articoli, inoltre, viene tagliato larga parte del personale docenti, si limita l'organico di insegnamento ad una sola assunzione ogni cinque insegnamenti e, in seguito alle ristrettezze economiche, si arriva ad approdare a gravami fiscali inconcepibili - tasse tanto elevate da rendere gli studi universitari elitari, appannaggio della sola popolazione più o meno abbiente. Larga parte di ciò per cui abbiamo discusso nelle nostre manifestazioni, tutto ciò per cui protestiamo riguardo la riforma universitaria, trova sede in questi articoli. La trattiva della Ministro Gelmini con quattro studenti - uno di Pisa, Maurizio Falsone, uno di Siena, e due di Roma 3 - rappresentanti a livello nazionale degli studenti italiani è stata piuttosto una pseudotrattativa, resa impossibile dall'atteggiamento intransigente della Ministro, che non intendeva acconsentire ad abrogare gli art. 16 e 66 della Legge 133/2008 come punto di partenza per una discussione concreta concernente i problemi in cui vessano gli atenei italiani.
Ma le manifestazioni non sono votate solo all'abrogazione degli art. 16 e art. 66 della Legge 133/2008, bensì anche alla non-approvazione del d.L. 137. E volete sapere come esordisce questo decreto? E' presto detto: "Art. 2 : Valutazione del comportamento degli studenti". Vale a dire: il voto in condotta. Ma a premerci non è tanto questo punto, quanto piuttosto il quarto: "Art. 4 : Insegnante unico nella scuola primaria". E qua cadono i Santi, si scoprono gli altarini. Avete sentito ad Anno Zero, la sera di Giovedì 23 Ottobre 2008, Porro affermare che il "tempo pieno", tanto richiesto dalle famiglie, era già stato ampiamente discusso e ufficialmente confermato dalla Legge? Bene, è una cosa assolutamente errata; non si riscontra assolutamente nel d.L. 137/2008. E' stato solo il suo modo di interpretare una parte assai vaga dell'Art. 4, Comma 1 (testuali parole): "Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola." Giusto per cominciare a mettere in chiaro alcuni punti fondamentali. Prima ancora, però, dovremmo prendere in considerazione questo passo dell'Art. 4, Comma 1 (d.L. 137/2008): "e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali" Dunque, se fate un rapido calcolo, dividendo 24 ore settimanali per i 6 giorni scolastici effettivi, ne risultano 4 ore giornaliere. Con un calcolo matematico assolutamente imparziale derivante dal d.L. stesso, e un "tempo pieno" che non è neanche descritto come "tempo pieno", ma resta punto assai vago e non trattato, qualcuno vuole ancora provare a mascherarsi dietro discorsi fuorvianti, una gran retorica appariscente, e continui riferimenti alla strumentalizzazione? La Ministro Gelmini non tiene alla discussione democratica al fine di dedurre un disegno di Legge vantaggioso più o meno per tutti, in grado di garantire una scuola di alto livello e un futuro concreto. No, la Ministro Gelmini impone i propri emendamenti, appare come intransigente e prevenuta, assolutamente non disposta a scendere a trattative, a mettere in discussioni il proprio disegno di Legge. Preferisce nascondersi dietro un dito, continuare ad affermare cose ancora più incredibili. Per esempio, invece di affrontare concretamente la Legge 133 e il d.L. 137, ecco cosa ha detto a Panorama a pag. 70 dell'ultimo numero: "E' una protesta minoritaria, davanti a pochi che manifestano c'è una maggioranza silenziosa che vuole continuare a studiare e dare esami. E' a questa che il premier si è rivolto parlando di intervento della polizia" (citazione testuale e riscontrabile). Certo, i numeri che si vedono oggi come oggi sono tutt'altro che preoccupanti. Che a Pisa si siano organizzati Cortei di oltre 20.000 persone, come non accadeva da 30 anni, è assolutamente non preoccupante. Che in tutta Italia vengano occupati istituti di istruzione superiore e atenei, è assolutamente un dato non preoccupante. Che a Roma centinaia di migliaia di manifestanti scendano in piazza ogni giorno, e per Giovedì 30 Ottobre 2008 è previsto uno sciopero con milioni di protestanti, è assolutamente non preoccupante. Spero si stia percependo l'ironia. E le dichiarazioni di un intervento armato? Stendiamo un velo pietoso. Ecco come il Governo tenta di riparare a un'affermazione molto grave: un cerotto su una ferita da granata. E continua così la Ministro: "E' una protesta politica, e invito la sinistra a non usare la scuola e l'università come campo di scontro". Protesta politica? Non possiamo certo negare che partiti come Rifondazione Comunista e il Pd di Veltroni ci stiano marciando su - questo è, d'altronde, il compito dell'opposizione. Ma la mastodontica massa di studenti che si sta muovendo è coinvolta in una protesta generalmente apolitica, che non mette in discussione il Governo ma, ripetiamo, gli art. 16 e 66 della Legge 133/2008, e l'approvazione del d.L. 137/2008, che si discuterà tra oggi e domani al Senato.
Ecco perché migliaia di studenti manifestano oggi e manifesteranno domani: sono le date più importanti. Le numerose dichiarazioni della Ministro Mariastella Gelmini, l'ultima delle quali a "Porta a porta" ieri sera (Lunedì 27 Ottobre 2008) non sarebbero favorevoli. Secondo la Ministro, il progetto di Legge sarebbe ormai in fase troppo avanzata e non potrebbe più essere bloccato. La convinzione generale è, perciò, che anche il d.L. 137 divenga Legge 137, domani. E allora tutti noi, studenti, professori, personale A.T.A. e precari, continueremo incessantemente la nostra protesta, con maggiore ardore, e facendoci sentire più di prima.
Ora, per concludere, resta un'incognita gravante sulla massa studentesca e non solo: cosa succederà questi giorni? Questa X appare ancora difficile da determinare. Larghi movimenti studenteschi stanno protestando anche in questo momento a Roma e in altre grandi città d'Italia. Noi studenti della Lunigiana ci troviamo ad un fatale crocevia: all'indomani dal giorno decisivo per la protesta della riforma (meglio indicabile come controriforma) Gelmini, a due giorni dallo sciopero a Roma. Tra oggi e domani si dovrebbero chiarire i progetti: a seconda degli sviluppi al Governo, in seguito all'assemblea che si terrà domani, all'ultima ora, al Liceo Classico, al Liceo Scientifico e al Liceo Sociopsicopedagogico, e in base alle informazioni che perverranno riguardo i pullman gratuiti per Roma. Il pullman attualmente programmato sarebbe pieno, e solo organizzandone un secondo gli studenti volenterosi potrebbero raggiungere la Capitale. Ma questo è solo un altro punto interrogativo che troverà risposta domani.
Domani, insomma, sarà un giorno di risposte, o almeno così speriamo. Speriamo di poterci organizzare concretamente e, in base al numero di quanti intendono andare a Roma giovedì per protestare, ordinare con un certo criterio il tempo restante in questi giorni nevralgici di fine Ottobre.
Come al solito, il punto resta lo stesso: restare uniti, sempre. Farci sentire. Ricordare a tutti che ci siamo.

lunedì 27 ottobre 2008

Aulla scende in piazza per protestare


Centinaia di studenti di tutta la Lunigiana, assieme ad alcuni gruppi provenienti da Carrara, hanno oggi popolato le strade e protestato con ardore contro la Legge 133 della Ministro Gelmini ad Aulla, con un corteo che è partito alle ore 9,00 da Piazza Gramsci, ha seguito il Viale Resistenza fino alla fontana, per poi svoltare nella parallela Via Lunigiana, aggirare il Comune e introdursi in Piazza Cavour, dove è stata tenuta un'assemblea riguardante gli argomenti di protesta. Fotografi de Il Tirreno erano presenti, così come la stampa locale; a mezzogiorno, al Comune, una sezione del consiglio comunale, sulla difensiva, attuerà una sorta di 'controprotesta' alla nostra manifestazione. Una parte dei manifestanti di oggi è stata presente, perché la democrazia prevede il confronto, e che ognuno esprima liberamente il libero pensiero.



Una manifestazione, quella di oggi dei giovani studenti lunigianesi e carrarini, che ha contato centinaia di presente: più di 300 le firme raccolte quando ormai l'ora era tarda e molti manifestanti hanno dovuto ripiegare alla stazione ferroviaria o in piazza delle corriere alla ricerca di un mezzo per poter rincasare. Le presenze, dunque, c'erano. Il corteo era folto e numeroso, e ha dimostrato una passione e un ardore sfrenati, facendosi sentire con cori continui, che non hanno mai abbandonato per più di pochi secondi la manifestazione, fischi e rulli di tamburi, e la colonna sonora, gestita a bordo dell'Ape che tirava avanti il corteo, con pezzi di Jim Morrison e di Rino Gaetano, dei Modena City Ramblers e dei The OffSprings, e con le indimenticabili My Sharona dei The Ramones e Baba O'Riley degli Who che hanno aperto la manifestazione. Una protesta corale, in cui i giovani studenti lunigianesi hanno dimostrato di saper essere uniti e far sentire la propria voce in un coro cumulativo, e in cui decine di striscioni esprimevano, accompagnata dalla creatività di noi giovani, la furiosa protesta che ha animato le vie del borgo toscano questa mattina. Il grosso telone con la scritta "Gelmini Mani di forbice" intervallata dallo schizzo di un gigante paio di forbici è solo uno dei tanti esempi dei più bei manifesti realizzati per questa mattinata.



A breve, saranno pubblicati sul blog i video della manifestazione di oggi, Lunedì 27 Ottobre 2008, e dello sciopero a Villafranca-Bagnone di Venerdì 24 Ottobre 2008, in articoli comprensivi di foto.



Teniamo duro, ragazzi. Continuiamo così. Continuiamo a farci sentire!!

sabato 25 ottobre 2008

Roma, Giovedì 30 Ottobre 2008

Giovedì 30 Ottobre 2008 gli studenti scenderanno in piazza a Roma a fianco dei lavoratori per lo sciopero generale, più precisamente concentrandosi in Piazza della Repubblica (Piazza Esedra) dove la protesta avrà inizio alle ore 9.00. Si tratterà di un'occasione unica, per la quale si schiereranno fianco a fianco tutto il mondo della scuola e dei lavoratori, dagli studenti agli insegnanti, dai genitori al personale A.T.A., e non solo, come protesta contro le Riforme della Ministro Gelmini e del Ministro Tremonti. La lunga catena di scioperi e manifestazioni che si sono susseguite a partire dal 10 Ottobre, con andamento da "palla di neve rotolante", che va ingigantendosi, troverà il 30 Ottobre a Roma il proprio apice, pronta a segnare la più grande e numerosa manifestazione da anni.
Per concedere a tutti la possibilità di andare a Roma e scendere in piazza, sono stati organizzati dei pullman gratuiti da sindacati quali CISL e CGIL. Per maggiori informazioni, e per potervi iscrivere, chiedete nelle sedi dei rispettivi sindacati.
C'è anche chi ha deciso di andare in treno. Da La Spezia per Roma Termini, ecco alcuni treni che vi possono essere utili.
La Capitale ci aspetta. Lo sciopero generale ci aspetta. Noi ci andremo, noi ci saremo!!
Chiunque abbia intenzione di venire, o sia interessato a partecipare, è pregato gentilmente di firmare nei commenti, in modo da organizzarci.
Per maggiori informazioni per quanto riguarda il viaggio in treno, contattatemi: luca.kiaps@email.it
Per maggiori informazioni per quanto riguarda i pullman gratuiti, consultate questo articolo dell'Unione degli studenti e rivolgetevi alle sedi dei sindacati.
Giovedì 30 Ottobre 2008, ore 9.00
Piazza della Repubblica (Piazza Esedra), Roma

Aulla, Lunedì 27 Ottobre 2008, ore 9.00

Lunedì 27 Ottobre 2008, ore 9.00
Manifestazione con corteo; presenza di televisione locale e giornali
Partenza da Piazza Gramsci (Piazza del Comune), Aulla

Il Governo ci sta prendendo in giro. Per rimpiazzare i soldi delle banche e dell'ICI, detrae 8 miliardi di euro all'istruzione. Per rimediare al calo del livello di qualità delle Università, si tende alla privatizzazione e a tasse da urlo, al punto da rendere l'università appannaggio di pochi. La ricerca sarà finalizzata agli interessi privatisti dei nuovi Atenei (privatizzati), l'organico docenti seguirà lo schema 1 insegnante x 5 pensionamenti. Alla Scuole Elementari, primo modello di eccellenza in Europa, viene imposto il ritorno al maestro unico, rinunciando a 4 ore settimanali, al tempo pieno(sostituito con una mal descritta "badanza"), a migliaia di insegnanti, e a un fondamentale pluralismo pedagogico.
Centinaia di migliaia i docenti che resteranno senza lavoro. Ancora di più i precari, ora come non mai in un periodo dalla stabilizzazione lavorativa pressoché nulla.
E tutto questo fatto alle nostre spalle, con un disegno di legge (la Legge 133 della Ministro Gelmini) per nulla discussa, e che il Senato Accademico ha disapprovato.
Non solo una Legge che prevede "distruzione" piuttosto di "istruzione", ma che si rivela anti-democratica ed anti-liberale.

Facciamoci sentire. Facciamo vedere fino a dove può arrivare la creatività di noi giovani. Facciamo capire che siamo liberi, che teniamo al nostro futuro e a una concreta istruzione, a un lavoro che ci sostenga e ad uno Stato che ci rappresenti.

FACCIAMOCI SENTIRE

Partecipa alla manifestazione con corteo organizzata per
Lunedì 27 Ottobre 2008
ore 9.00
ad Aulla (MS)
Partenza da Piazza Gramsci (Piazza del Comune)

Presenza di giornali e televisione locale