sabato 22 novembre 2008

Istruzione o distruzione pubblica?

Sabato 29 Novembre 2008, alle 15.30 al Salone Voltato del Museo Etnografico di Villafranca (MS) si terrà una conferenza chiamata "Istruzione o distruzione pubblica?"
Tra i relatori:
- Fabio De Nardis, responsabile nazionale dell'Università e della ricerca PRC;
- Matteo Molinaro, coordinatore nazionale CSP/CSU (Comitati in difesa della scuola pubblica e Coordinamento studentesco universitario);
- noi, gli studenti lunigianesi di Luniamoci.
Un incontro importante e da non mancare, in vista della grande giornata che noi, della rete studentesca lunigianese, stiamo realizzando in collaborazione col Centro Icaro di Costamala.
L'incontro è organizzato dal PCR Lunigiana (Partito di Rifondazione Comunista), ma con vari relatori nel tentativo di rimanere il più possibile apartitici. Luniamoci resterà sempre il più possibile apartitico - d'altronde tra di noi ci sono studenti di ogni partito e fazione politica - e invita calorosamente la maggior parte di voi a partecipare l'incontro, sia i pro sia i contro.
Perché, come diceva Voltaire, anche se "non sono d'accordo con quello che dici, [..] darei la vita perché tu lo possa dire".

sabato 15 novembre 2008

Giornata internazionale dello Studente: Manifestazione a Massa, Lunedì 17 Novembre 2008

Lunedì 17 Ottobre 2008, in occasione della Giornata internazionale dello Studente, sarà organizzata a Massa una grossa manifestazione che partirà alle 9.00 di mattina da Piazza Garibaldi e arriverà fino a Piazza Mercurio, seguendo un percorso che toccherà quasi tutti gli Istituti di Istruzione Superiore della città. Per raggiungere Piazza Garibaldi dalla Stazione di Massa Centro basta seguire il viale di fronte alla stazione fino alla rotonda; alla rotonda, prendere la prima strada a destra. Il programma non si chiude con un corteo mattutino ma, per chi lo desidera, prosegue nel pomeriggio con le seguenti iniziative:
ore 15.00 : intervento di professori, personaggi celebri, studenti, docenti e precari per instaurare un'assemblea a cielo aperto
ore 16.00 : concerto studentesco in Piazza Mercurio
Noi di Luniamoci ci saremo. Chiunque volesse aggregarsi, da parte di tutta la Lunigiana, è il benvenuto. Contattateci per organizzarci coi mezzi di trasporto.

lunedì 10 novembre 2008

Che scuola diventerà?

Sabato 15 Novembre a Pontremoli, più precisamente alla Sala Gordon Lett, alle ore 17.00 si terrà un incontro speciale cui parteciperanno:
- prof.ssa Bacci Claudia, responsabile CIDI della Lunigiana e insegnante al Liceo Scientifico;
- noi, studenti della Rete studentesca lunigianese (Luniamoci);
- Fabrizio Rocca, segretario provinciale FLC CGIL;
- Enzo Foglianisi, arci Torrano;
- Annalisa Fiasella, dottoranda di ricerca in chimica bioorganica e farmacia all'Università di Pisa.
Coordina l'incontro Roberto Cassol.
Per maggiori informazioni, vi rimando al volantino stesso. Noi di Luniamoci ci saremo. E voi? Sappiamo che è sabato, ragazzi, ma un'oretta non costa a nessuno. Vogliamo continuare a farci sentire?

E allora continuiamo a far sentire la nostra voce!!

Piccola precisazione: questo incontro è voluto da associazioni esterne al blog Luniamoci. L'incontro speciale in programma tra Luniamoci e il Centro Icaro, invece, è ancora da stabilire nei dettagli. Continueremo a informarvi sul blog.

venerdì 7 novembre 2008

Il Liceo incontra Falsone, Iannelli e Tortorella

Un incontro molto interessante e, soprattutto, significativo quello avvenuto oggi al Teatro di Villafranca dalle 10.00 alle 12.15 circa, quando gli studenti hanno dovuto lasciare l'edificio per permettere ai gestori di preparare il teatro in vista di un secondo appuntamento, in programma per il pomeriggio. L'incontro è avvenuto con Maurizio Falsone, membro di Sinistra Per, studente di Giurisprudenza a Pisa e, come già detto e ripetuto, uno dei quattro studenti ad aver parlato col Ministro Gelmini in persona, Luigi Iannelli, anch'egli studente di Giurisprudenza a Pisa, e Cristina Tortorelli, studentessa di Lettere, anch'ella nella città della torre pendente, tutti rappresentanti degli studenti dell'università di Pisa; protagonisti dell'incontro sono stati, tuttavia, non solo gli ospiti in transferta da Pisa, ma anche e soprattutto gli studenti e i docenti, che hanno posto le loro domande e perplessità, oltre ad aver risposto e partecipato a un dibattito avviato dallo stesso Falsone. L'incontro è cominciato, in seguito ad una breve introduzione da parte di Marta Faggioni, rappresentante d'istituto del Liceo Scientifico di Villafranca, passando il microfono a Maurizio Falsone, il quale è partito con una panoramica generale sulle difficili condizioni attuali delle università, per poi parlare nello specifico dei provvedimenti del Governo, dei tagli, di questo "decreto illusorio" emanato giusto ieri per mitigare la protesta e, chiaramente, dell'incontro con il Ministro Gelmini - annotazione: il Ministro pare sia pressoché scomparsa dalla volta della Terra, come possiamo leggere in un articolo su la Repubblica. La parola è stata quindi passata a Luigi Iannelli, che ha posto l'accento su come sia nata e si sia evoluto una protesta che trova incarnazione in numerosissime folle manifestanti e occupanti, unite sotto il comune nome di Onda, spendendo due parole anche riguardo gli scontri avvenuti il 29 Ottobre in Piazza Navona, a Roma. Il microfono è stato quindi passato alla studentessa di lettere Cristina Tortorelli, penalizzata dalla mancanza di tempo e pertanto costretta a comprimere le proprie osservazioni sulle modalità di occupazione, cosa significa occupare al giorno d'oggi e le decisioni del Ministro dell'Interno Maroni. A questo punto, si è lasciato spazio agli studenti e ai docenti, a domande e a brevi dibattiti. Ne è uscito un incontro molto interessante, capace di fornirci maggiori informazioni sulle attuali problematiche del settore dell'istruzione, ed estremamente significativo, in grado di andare a muovere la coscienza critica dell'individuo e della collettività, e di dare una coerenza al percorso di protesta che anche molti studenti lunigianesi hanno intrapreso, dimostrando, con manifestazioni, assemblee all'aria aperta, occupazioni, manifestazioni a Viareggio, Pisa e Bologna, e dibattiti con illustri ospiti esterni, l'intento di sprovincializzarsi e far sentire la propria voce. Questo è il desiderio che cova nel cuore di molti studenti lunigianesi, non solo di larga parte della componente studentesca del Liceo Scientifico e del Liceo Classico ma, come abbiamo visto alla manifestazione ad Aulla, di molti studenti, magari soffocati da quelle problematiche di scarsa unità e disinformazione che da sempre osteggiano i movimenti e le prese di posizione in Lunigiana.
Questo percorso non finisce qua. L'intento intra-scolastico è di trattare l'incontro di oggi come un "episodio conclusivo". Noi, invece, vogliamo proseguire con la nostra protesta, continuare a far sentire la nostra voce. E se all'interno delle scuole e degli istituti sarà impossibile, agiremo in contesti extrascolastici. Già in questi giorni stiamo organizzando un'intera giornata di incontri e dibattiti al Centro Icaro, con proiezione di significativi spezzoni video. Il 14 Novembre, poi, c'è manifestazione nazionale a Roma, e noi ci saremo. Dal 17 al 21 Novembre trova luogo la "settimana internazionale di mobilitazione studentesca". E via ancora, con incontri speciali ed interessanti, manifestazioni cui intendiamo partecipare, assemblee nazionali a Pisa, Firenze e Bologna.

Il 10 Ottobre era l'inizio. Eccoci qua, è il 7 Novembre, a un passo dal solleticare il 10 Novembre. Possiamo solo concludere dicendo che questo altro non è se non la continuazione.

giovedì 6 novembre 2008

Divertissement?

Divertissement. E' questo che sta coinvolgendo gli studenti? Secondo la presunta "maggioranza silenziosa" e le cariche più potenti all'interno degli Istituti scolastici, si tratterebbe, per la maggior parte degli studenti, di un unico, grande divertissement, inteso come una distrazione in cui impelagarsi per sovvertire e rovesciare la quotidiana routine e gli impegni scolastici. Un'affermazione coraggiosa, non c'è dubbio, guardando all'impegno e alla creatività di cui i giovanni stanno impregnando il proprio lavoro, le difficoltà e le fatiche per cui si trovano a scorazzare per mezza Penisola in modo da partecipare a manifesti, cortei, scioperi, assemblee in piazza, lezioni all'aria aperta e assemblee nazionali, e soprattutto facendo cadere l'occhio sui numeri. Sì, i numeri. Proprio loro, i numeri dell'Onda anomala, così come il movimento è stato chiamato. Una protesta che si protrae da circa un mese, e che sta andando aumentando, come una palla di neve che rotola in discesa e va ingrandendosi - difatti, non avrei visto male il nome Slavina. Come abbiamo anticipato, domani il Liceo scientifico di Villafranca incontrerà Maurizio Falsone. Si tratta di un incontro speciale, un'occasione preziosa per entrare a contatto con l'imminente realtà universitaria che attende i liceali, un tentativo anche di sprovincializzarsi, di spezzare una sorta di "maledizione" che ha sempre caratterizzato la Lunigiana, in cui la scarsa comunicazione e l'ignoranza regnano sovrane.
Quest'oggi spendiamo due parole soprattutto riguardo agli avvenimenti degli ultimi giorni; stiamo parlando dell'occupazione al Liceo Scientifico di Villafranca e dell'autogestione al Liceo Classico di Aulla, e delle estenuanti contrattazioni di una ventina di ragazzi col Preside. Gli articoli di giornale potete vederli, scannerizzati, a lato della pagina.

Come già spiegato nel blog, il Liceo Scientifico intendeva realizzare un modello di occupazione con diritto allo studio, in ottemperanza del quale proseguiva il regolare corso delle lezioni, ma il Liceo restava occupato e nella rimanente parte del giorno gli studenti si dedicavano a varie attività, dai gruppi di studio alle proiezioni filmiche, dai dibattiti ad occasioni più leggere di svago, fino a lezioni speciale - in programma era, per esempio, una lezione di Economia moderna e una concernente i Media e la comunicazione nell'età moderna. Questo intento è sempre stato appoggiato dal Preside, che però si è sempre opposto strenuamente al permanenza notturna e, pertanto, all'occupazione. Di fatto, ciò che era nato come una forma di protesta, una voce del coro, diveniva così una sorta di autogestione pomeridiana, con le lezioni regolari al mattino e attività volontarie al pomeriggio. Meno di venti ragazzi, Lunedì 3 Novembre 2008, hanno proseguito nel loro intento, avviando estenuanti trattative col Preside, per un arco di circa nove ore, adeguatamente intervallate. Gli studenti sono alla fine riusciti a dormire all'interno dell'edificio, e a sua volta il Preside ha pernottato al Liceo. Le sue controproposte per annullare il nostro tentativo di occupazione era concederci una sorta di notte bianca, arrivando poi a due notti bianche; appuntamenti intesi come momenti in cui stabilire una collettività e dedicarsi a proiezioni di film e piccoli concerti. Tuttavia, si trattava essenzialmente di un tentativo di soffocare la protesta dell'intento di occupazione degli studenti che hanno deciso di rimanere la notte tra Lunedì e Martedì. Come offrire le caramelle ai bambini. La giornata di Martedì, il Preside si è premurato di chiarire che non avrebbe tollerato il prolungarsi del pernottamento al Liceo, fosse anche solo per un'altra notte. Le trattative avviate Martedì, durante il corso delle quali gli studenti del Liceo Scientifico hanno cercato di ripiegare su un insediamento di autogestione, sono essenzialmente fallite. Cosa è rimasto in mano a quei liceali che vogliono far sentire la propria voce? Né più né meno di sei ore complessive di tempo scolastico: tre ore per oggi, Giovedì 6 Novembre, in modo da organizzare l'incontro di domani, Venerdì 7 Novembre, con Maurizio Falsone nella Sala delle conferenze (il Teatro di Villafranca), occasione in cui utilizzeremo le altre tre ore che ci sono state concesse. Il Preside è stato anche chiaro su come dovremo gestire l'incontro di domani come una sorta di episodio "conclusivo", e non già di principio come sarebbe opportuno ritenere. Questo poiché legato alle problematiche scolastiche, la necessità di seguire un certo percorso, di avere risultati adeguatamente completi per i primi scrutini, e così via. Di fatto, si tratta di concessioni con cui veniamo definitivamente bloccati. Dal punto di vista scolastico non possiamo aspettarci altri risvolti consistenti.

Ma la protesta continua. E continueremo a far sentire le nostre voci. Ci stiamo organizzando esternamente, in luoghi e periodi temporali extrascolastici, per avviare nuove interessanti iniziative, probabilmente nel corso della prossima settimana. Quindi continuiamo a restare uniti su Luniamoci, a restare legati l'un l'altro, ad aumentare. Fate girare il blog. Usate il passaparola. Invitate i vostri amici, diffondete la voce lunigianese. Siamo una scuola di provincia, ma abbiamo dimostrato di poter farci sentire. Ma per noi è ancora troppo poco.

Vogliamo farci sentire di più. E ci faremo sentire!!

martedì 4 novembre 2008

Il Liceo incontra Maurizio Falsone

Venerdì 7 Novembre 2008, a partire dalle ore 9.50 circa, il Liceo Scientifico di Villafranca si riunirà all'interno del Polifunzionale (il Teatro-Cinema-Sala conferenze) per incontrare Maurizio Falsone, studente di giurisprudenza all'Università di Pisa, uno dei quattro universitari, assieme a Donato Montibello di Siena - responsabile nazionale della Rete Universitaria - e due studenti di Roma 3, ad aver incontrato la Ministro Gelmini il giorno Venerdì 24 Ottobre 2008 a Roma per discutere sulla Legge 133 e il d.L. 137. Maurizio Falsone è stato anche ospite ad Otto e mezzo, su La7 (questo il video) per continuare a far sentire la propria voce e portare avanti il proprio messaggio di protesta. Maurizio Falsone ha consentito di partecipare ad un incontro con il nostro Liceo, per poter discutere delle attuali problematiche universitarie, specialmente finanziarie, in seguito ai nuovi provvedimenti del Governo, analizzando il panorama che ci circonda, tutto a favore di avviare un dibattito a proposito delle nuove dinamiche del Governo.

Venerdì 7 Novembre 2008
9.50 - 12.30 ca
per il Liceo Scientifico di Villafranca
presso il Teatro di Villafranca

domenica 2 novembre 2008

Lettera di un'insegnante del Liceo a proposito dell'occupazione

Abbiamo già parlato dell'occupazione del Liceo Scientifico di Villafranca, come ben ricorderete, in un articolo pubblicato pochi giorni fa (Liceo Scientifico di Villafranca: cosa significherà "occupare"?). In questi giorni di frenetici sviluppi, connotati da un susseguirsi di avvenimenti, dallo scontro di Piazza Navona alle dichiarazione del Ministro Maroni fino all'organizzazione nella nuova manifestazione nazionale per il 14 Novembre 2008, attorno al Liceo si animano discussione, non di rado caratterizzate da toni accesi. E mentre gli studenti cercano di portare avanti la loro idea di occupazione con diritto allo studio, c'è anche chi vede alle vicende di questi ultimi giorni con un punto di vista vicino a quello di noi studenti, ma diverso. Proprio per poter osservare a 360° il difficile argomento "occupazione", pubblichiamo oggi una lettera inviataci dalla prof.ssa Bacci Claudia, insegnante di storia e filosofia al Liceo Scientifico di Villafranca. Perché il confronto e il dibattito, in ottemperanza ai principi di democrazia e libera espressione cui facciamo capo - e cui vorremmo facesse capo anche uno Stato che sentiamo sempre meno "rappresentativo" nei nostri confronti -, sono permessi a tutti. E perché le parole che seguiranno sono molto interessanti, e ci aiutano a intelaiare un quadro d'insieme della protesta che vogliamo avviare.
Ecco dunque a voi la lettera:





Lettera aperta agli studenti e alle studentesse dell’ I.S.S. “Da Vinci”
Ho deciso di intervenire in questo vostro spazio, dopo l’ennesima discussione famigliare sulle proteste studentesche di questi giorni in cui sono stata così apostrofata “Non possiamo smettere di farci sentire, proprio perchè il decreto 137 è stato approvato, dobbiamo continuare ad esprimere il nostro dissenso e, per essere visibili, non ci resta che la forma di occupazione della scuola” ragioni che trovo, del resto esplicitate anche nel vostro blog su “Liceo scientifico di Villafranca : cosa significa occupare?”.
Cercherò di mostrare come questo tipo di argomentazioni ,non solo rischi di vanificare i buoni risultati e i consensi raggiunti fin qui dalla vostra protesta, ma addirittura possa tradursi, per una specie di “eterogenesi dei fini”, in azioni che tendono a screditarvi, portando acqua al mulino di chi in questi giorni sta demolendo l’istruzione pubblica.
Lo so che la parola “Occupazione” per voi è fortemente suggestiva e carica di significati simbolici ; è fortemente collegata all’idea di uno spazio di cui ci si impadronisce e si autogestisce, uno spazio in cui si libera la propria creatività, a volte compressa nella rigidità dei programmi scolastici. Ma giovani che si sono dimostrati responsabili nel condurre in modo civile una protesta, devono avere anche la capacità di considerare altri aspetti del problema e le ricadute negative che esso potrebbe avere,(e non solo in termini penali) rispetto ai consensi di tanta parte del mondo studentesco, dei docenti e dei genitori che finora sono stati determinanti per poter creare un fronte unico davvero efficace contro l’incendio che sta divampando nella scuola pubblica. . Il successo di questa alleanza trasversale del resto si è visto nella grande manifestazione del 30 Ottobre, sicuramente la più grande manifestazione a difesa della scuola dell’Italia repubblicana
Fino ad oggi avete mostrato di essere studenti che sanno cosa significa la cultura della legalità. Studenti che rientrano pienamente negli obiettivi educativi dei linguaggi delle programmazioni scolastiche Ogni vostra azione è stata condotta nel rispetto delle regole, chiedendo le dovute autorizzazioni, diffondendo le corrette informazioni a tutti,consentendo a chi non era d’accordo con voi di continuare il proprio lavoro scolastico Avete dedicato impegno e sacrificio di tempo libero, anche festivo, alla preparazione della bella manifestazione di lunedì scorso, il cui successo in termini di consenso e partecipazione é documentato dalle immagini qui riportate. La stessa creazione di uno spazio come questo, così importante per poter esprimere un proprio punto di vista e confrontarlo con quello altrui, è l’evidente testimonianza di quello che vado dicendo. Non mi soffermo poi sull’utilità del lavoro di informazione che state diffondendo su temi che vi riguardano, come quello della scuola e dell’università ,ma anche su come vengono costruite le informazioni stesse. Dimostrate in questo modo che la tanto vituperata scuola pubblica vi ha fornito degli strumenti di critica e di analisi necessari per capire il mondo , soprattutto dimostrate di non essere solo degli inerti (tele)spettatori degli eventi, ma dei cittadini attivi, che sanno indignarsi di fronte all’ingiustizia. Nella “Repubblica” di Platone i cittadini che possedevano un’anima irascibile erano coloro che si sdegnavano e lottavano per ciò che la ragione riteneva giusto. Bene, vi chiedo in questo momento di fare appello all’anima razionale che sa valutare come continuare una giusta protesta nel modo più efficaci possibile.
So bene che la Ministro Gelmini e il Parlamento non hanno minimamente tenuto conto della grande espressione di dissenso democratico che in questi giorni ha attraversato il paese, perseguendo solo l’ostinata logica dei tagli, mostrando così solo la miopia di chi non sa guardare al proprio futuro, e a quello dei propri figli . Tuttavia, partendo da questa chiusura ed ostinazione, bisogna ripensare ad una nuova strategia del vostro dissenso, quali luoghi e spazi da individuare per renderlo il più evidente e assordante possibile. Occorre fare uno sforzo, anche di fuoriuscita dai luoghi comuni, dalle scelte più temerarie che coraggiose. “OCCUPARE, OCCUPARE” è uno slogan spesso vuoto di contenuti, molto caldeggiato anche dai cosiddetti “Fancazzisti” (uso il vostro gergo così mi capite subito) che però alle prima difficoltà sono pronti a scaricare su altri le responsabilità di decisioni a cui loro si sono semplicemente “accodati”.
Il vero coraggio oggi si manifesta non chiudendosi dentro le mura scolastiche, con una difesa ad oltranza, ma sterile di un gesto tra l’eroico e l’ostinato, ma nell’aprirsi invece alla società civile, far vivere nella sonnolenta società lunigianese ( che tra l’altro sarà profondamente toccata dalla “razionalizzazione” della rete scolastica in termini di perdita di posti di lavoro) il valore e l’importanza della formazione e della ricerca.
Vi consiglio di prendere contatti con i vari rappresentanti delle Istituzioni locali (Comuni, Comunità Montana, Provincia), far approvare mozioni a favore della vostra protesta e trovare assieme forme inedite per renderla ancora più visibile (spazi pubblici, spazi all’aperto, raccolta firme per appelli, dibatti con la vostra presenza, petizioni con banchetti etc.)
Certo a voi interessa che anche dentro alla scuola, come suggerite nel blog, si mantenga vivo il dibattito e si colga l’occasione per consentire un vostro protagonismo nel proporre temi di approfondimento e di discussione scelti direttamente da voi. Penso che, presentando una proposta concreta che non intralci lo svolgimento regolare delle lezioni, ci sia la disponibilità di alcuni docenti a darvi sostegno e collaborazione. Come può un docente rifiutare la richiesta di sapere se ben motivata ed argomentata? E’ come se un medico, di fronte ad un ammalato agonizzante, si rifiutasse di portare soccorso con la sua scienza .
Vi chiedo di lavorare in questa direzione e di trovare il modo di correggere delle decisioni forse prese un po’ troppo sulla scia di un entusiasmo acritico. Solo se il bisogno di cultura e d’istruzione, degni di un paese civile, diventeranno una specie di bisogno “primario” e come tale sentito da tutti, si può avere speranza di cambiare qualcosa, come del resto ha recentemente auspicato anche il Presidente Napolitano.



Prof.ssa Claudia Bacci




Siete invitati a proseguire il dibattito, e dire la vostra, nei commenti.

In attesa di un futuro forum.

sabato 1 novembre 2008

Il disgusto di questi giorni

I toni si scaldano. Le discussioni si animano. Le manifestazioni s'inaspriscono. Il d.L. 137 passa al Senato e diventa, effettivamente, Legge 137, che dovrà attendere il termine delle lunghe procedure burocratiche e passare sotto il vaglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prima di entrare in vigore. Così, intanto, c'è chi mette le mani avanti e lancia l'idea di un referendum riparatore, e c'è chi, nel tentativo vano di placare i toni della protesta furiosa, pensa a lanciare messaggi intimiditori come "denunce e conseguenze penali per chi occupa": nella fattispecie stiamo parlando, come ben saprete, del Ministro dell'Interno Maroni, ma di questo parleremo a fine articolo. Molto più importante ora è spendere due parole sugli avvenimenti e i tafferugli in alcune delle città dove hanno imperversato le più numerose manifestazioni, in particolare nella Capitale. A Roma, il giorno stesso dell'approvazione al Senato del d.L. 137, il mattino di Mercoledì 29 Ottobre 2008, in Piazza Navona sono avvenuti degli scontri tra una parte degli universitari manifestanti della Sapienza e un "contigente" di Blocco Studentesco, cioè una compagine di neofascisti dai toni volutamente provocatori. Ora, ci troviamo qua davanti a qualcosa di delicato e profondamente disgustoso. Innanzitutto, è chiaro come siamo tornati ai metodi di molti anni fa, degli Anni Piombo ma anche di tempi più recenti, in cui bande di estremisti intervengono nel bel mezzo di manifestazioni con il palese scopo di boicottare tali proteste. Molto spesso, tali bande vengono inviate proprio dal Governo vigente - anche se non abbiamo prove certe per poterlo dire, in questo caso, ma molti indizi interessanti - o comunque da Organizzazioni che hanno tutto l'interesse a boicottare questi cori di denuncia. Queste bande caricano sulla folla degli innocenti manifestanti per ridelineare i confini politici di una protesta il cui tentativo è quello di rimanere più apolitica possibile, sottolineando contrasti tra Destra e Sinistra, evidenziando perciò marcati toni politici, prontamente catturati da quei mezzi di comunicazione che hanno tutto l'interesse nel mostrare le sfacettature politiche tirate fuori a forza da queste manifestazioni. Inoltre, tali bande caricano anche, spesso e volentieri, sulle forze dell'ordine, che perciò reagiscono e caricano a loro volta sulla folla manifestante. A primo achito, una persona un po' disinformata potrebbe pensare che si tratti di perfidie pensate e attuate da alcuni estremisti di Blocco studentesco, ma non è così. Arriva infatti ora la parte peggiore della cronaca: quanto avete letto spesso e volentieri sui giornali, e visto in televisione al TG, è una verità monca. E questo è gravissimo. I mezzi di comunicazione su cui il Governo riesce a interferire più facilmente mostrano i tafferugli romani solo nel momento degli scontri tra Blocco studentesco e gli universitari della Sapienza. Peccato dimentichino di menzionare tutto l'importantissimo antefatto che ha portato allo scontro, e di cui abbiamo prove da un articolo su la Repubblica, basato sulle testimonianze di uno studente direttamente coinvolto e di una decina di foto. L'articolo è questo, la testimonianza è invece questa. "[...] prima dell'azione degli universitari, un camioncino pieno di mazzieri aveva aggredito a cinghiate e a sprangate gruppi di quindicenni che fino a quel momento avevano giocosamente, accompagnati dai loro professori, contestato il decreto Gelmini" così riporta parte dell'articolo. Innanzitutto: un camioncino di Blocco studentesco era riuscito ad entrare in Piazza Navona. Ora, spiegatemi voi: com'è possibile che un camioncino, tra l'altro dai connotati esplicitamente estremisti, il giorno dei massimi controlli per via delle manifestazioni, per cui il luogo era pattugliatissimo, sia riuscito ad entrare in una zona a solo accesso pedonale, e neanche tanto sconosciuta, ma una delle piazze più famose a livello nazionale: Piazza Navona. Guarda caso, stranamente, le forze dell'ordine presenti pare non vi abbiano fatto caso. E spiegatemi come mai gli schieramenti di Carabinieri e Forze dell'Ordine non sarebbero intervenuti quando gli estremisti avrebbero cominciato a prendere a botte i giovanissimi studenti quindicenni. "Dal famigerato pulmino bianco sono scesi studenti, molti evidentemente fuoricorso, che a botte e calci si sono posizionati nel cuore dell'assembramento di ragazzini delle medie superiori spargendo violenza e terrore allo scopo di connotare a destra la protesta studentesca. Solo a questo punto intervengono gli universitari chiamati dai più giovani per cercare una difesa che la polizia non ha saputo offrire." E ancora: "Per motivi oscuri le forze dell'ordine si accorgono solo di questa seconda fase della prima, dell'attacco ai liceali da parte di Blocco studentesco non si accorgono. I funzionari di polizia, che pure non erano distanti da dove avveniva il macello dei diritti, dicono di non essersene accorti e non ne fanno cenno nelle loro ricostruzioni. Tanto meno ne fa cenno in Parlamento il sottosegretario Nitto Palma vendendo al Parlamento e al Paese una verità monca che però le tecnologie smontano nel giro di poche ore."
Ci rendiamo conto della gravità della situazione? Il Governo è tornato a promuovere, con tutte le sue forze, i boicottaggi delle manifestazioni affidandosi ad organizzazioni estremiste, senza far intervenire le Forze dell'Ordine e cercando di soffocare, sia coi mezzi di comunicazione di massa sia al Parlamento, la completa verità. Una verità monca, ecco a cosa stiamo assistendo. Un altro motivo per manifestare con ardore contro uno Stato che taglia i fondi all'istruzione, quasi con l'intento implicito di volere la morte dell'università pubblica (e qua, vi consiglio di leggere l'articolo di Aldo Schiavone), che non si mostra anti-fascista, ma in compenso si mostra sempre più anti-democratico, approvando Leggi senza discussioni né argomentazioni e tentando di soffocare la verità, celandosi dietro una retorica banale che non imbambola più nessuno; uno Stato che ora si rende ancor più disgustoso, con questi ultimi accaduti. Vi invito a discuterne nei commenti.
Vorrei spendere ancora due parole riguardo agli intenti del Ministro dell'Interno Maroni. Innanzitutto, ragazzi, non facciamoci intimidire. Le minacce e i messaggi deterrenti sono la politica che regna sovrana di questi tempi. Restiamo uniti, siamo in tanti, continuiamo a farci sentire: non ci possono fermare. In secondo luogo, vorrei chiarire che l'intervento del Ministro Maroni non è così drastico e radicale come si potrebbe pensare. Il Ministro, nel tentativo di buttare un po' di acqua sul fuoco, ha affermato: "Chi occupa abusivamente le scuole impedendo ad altri di studiare sarà denunciato" ma, come vi ho detto, non è così radicale come si pensa, infatti il Ministro stesso non vuole mettere le mani troppo avanti e mantiene una posizione moderata, concordando in effetti che "finora il fenomeno delle occupazioni rientra in manifestazioni fisiologiche di dissenso" e "la continuità didattica finora è garantita". Insomma, un intervento che in realtà è metà intervento, volto più a voler manifestare la considerazione negativa del Governo, a lanciare messaggi solo lievemente intimiditori, ma che ammette comunque la legittimità di proteste e occupazioni finora organizzate. Quindi si tratta piuttosto di un'affermazione di circostanza, e non già di una vera decisione. Maggiori informazioni su la Repubblica.