sabato 1 novembre 2008

Il disgusto di questi giorni

I toni si scaldano. Le discussioni si animano. Le manifestazioni s'inaspriscono. Il d.L. 137 passa al Senato e diventa, effettivamente, Legge 137, che dovrà attendere il termine delle lunghe procedure burocratiche e passare sotto il vaglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prima di entrare in vigore. Così, intanto, c'è chi mette le mani avanti e lancia l'idea di un referendum riparatore, e c'è chi, nel tentativo vano di placare i toni della protesta furiosa, pensa a lanciare messaggi intimiditori come "denunce e conseguenze penali per chi occupa": nella fattispecie stiamo parlando, come ben saprete, del Ministro dell'Interno Maroni, ma di questo parleremo a fine articolo. Molto più importante ora è spendere due parole sugli avvenimenti e i tafferugli in alcune delle città dove hanno imperversato le più numerose manifestazioni, in particolare nella Capitale. A Roma, il giorno stesso dell'approvazione al Senato del d.L. 137, il mattino di Mercoledì 29 Ottobre 2008, in Piazza Navona sono avvenuti degli scontri tra una parte degli universitari manifestanti della Sapienza e un "contigente" di Blocco Studentesco, cioè una compagine di neofascisti dai toni volutamente provocatori. Ora, ci troviamo qua davanti a qualcosa di delicato e profondamente disgustoso. Innanzitutto, è chiaro come siamo tornati ai metodi di molti anni fa, degli Anni Piombo ma anche di tempi più recenti, in cui bande di estremisti intervengono nel bel mezzo di manifestazioni con il palese scopo di boicottare tali proteste. Molto spesso, tali bande vengono inviate proprio dal Governo vigente - anche se non abbiamo prove certe per poterlo dire, in questo caso, ma molti indizi interessanti - o comunque da Organizzazioni che hanno tutto l'interesse a boicottare questi cori di denuncia. Queste bande caricano sulla folla degli innocenti manifestanti per ridelineare i confini politici di una protesta il cui tentativo è quello di rimanere più apolitica possibile, sottolineando contrasti tra Destra e Sinistra, evidenziando perciò marcati toni politici, prontamente catturati da quei mezzi di comunicazione che hanno tutto l'interesse nel mostrare le sfacettature politiche tirate fuori a forza da queste manifestazioni. Inoltre, tali bande caricano anche, spesso e volentieri, sulle forze dell'ordine, che perciò reagiscono e caricano a loro volta sulla folla manifestante. A primo achito, una persona un po' disinformata potrebbe pensare che si tratti di perfidie pensate e attuate da alcuni estremisti di Blocco studentesco, ma non è così. Arriva infatti ora la parte peggiore della cronaca: quanto avete letto spesso e volentieri sui giornali, e visto in televisione al TG, è una verità monca. E questo è gravissimo. I mezzi di comunicazione su cui il Governo riesce a interferire più facilmente mostrano i tafferugli romani solo nel momento degli scontri tra Blocco studentesco e gli universitari della Sapienza. Peccato dimentichino di menzionare tutto l'importantissimo antefatto che ha portato allo scontro, e di cui abbiamo prove da un articolo su la Repubblica, basato sulle testimonianze di uno studente direttamente coinvolto e di una decina di foto. L'articolo è questo, la testimonianza è invece questa. "[...] prima dell'azione degli universitari, un camioncino pieno di mazzieri aveva aggredito a cinghiate e a sprangate gruppi di quindicenni che fino a quel momento avevano giocosamente, accompagnati dai loro professori, contestato il decreto Gelmini" così riporta parte dell'articolo. Innanzitutto: un camioncino di Blocco studentesco era riuscito ad entrare in Piazza Navona. Ora, spiegatemi voi: com'è possibile che un camioncino, tra l'altro dai connotati esplicitamente estremisti, il giorno dei massimi controlli per via delle manifestazioni, per cui il luogo era pattugliatissimo, sia riuscito ad entrare in una zona a solo accesso pedonale, e neanche tanto sconosciuta, ma una delle piazze più famose a livello nazionale: Piazza Navona. Guarda caso, stranamente, le forze dell'ordine presenti pare non vi abbiano fatto caso. E spiegatemi come mai gli schieramenti di Carabinieri e Forze dell'Ordine non sarebbero intervenuti quando gli estremisti avrebbero cominciato a prendere a botte i giovanissimi studenti quindicenni. "Dal famigerato pulmino bianco sono scesi studenti, molti evidentemente fuoricorso, che a botte e calci si sono posizionati nel cuore dell'assembramento di ragazzini delle medie superiori spargendo violenza e terrore allo scopo di connotare a destra la protesta studentesca. Solo a questo punto intervengono gli universitari chiamati dai più giovani per cercare una difesa che la polizia non ha saputo offrire." E ancora: "Per motivi oscuri le forze dell'ordine si accorgono solo di questa seconda fase della prima, dell'attacco ai liceali da parte di Blocco studentesco non si accorgono. I funzionari di polizia, che pure non erano distanti da dove avveniva il macello dei diritti, dicono di non essersene accorti e non ne fanno cenno nelle loro ricostruzioni. Tanto meno ne fa cenno in Parlamento il sottosegretario Nitto Palma vendendo al Parlamento e al Paese una verità monca che però le tecnologie smontano nel giro di poche ore."
Ci rendiamo conto della gravità della situazione? Il Governo è tornato a promuovere, con tutte le sue forze, i boicottaggi delle manifestazioni affidandosi ad organizzazioni estremiste, senza far intervenire le Forze dell'Ordine e cercando di soffocare, sia coi mezzi di comunicazione di massa sia al Parlamento, la completa verità. Una verità monca, ecco a cosa stiamo assistendo. Un altro motivo per manifestare con ardore contro uno Stato che taglia i fondi all'istruzione, quasi con l'intento implicito di volere la morte dell'università pubblica (e qua, vi consiglio di leggere l'articolo di Aldo Schiavone), che non si mostra anti-fascista, ma in compenso si mostra sempre più anti-democratico, approvando Leggi senza discussioni né argomentazioni e tentando di soffocare la verità, celandosi dietro una retorica banale che non imbambola più nessuno; uno Stato che ora si rende ancor più disgustoso, con questi ultimi accaduti. Vi invito a discuterne nei commenti.
Vorrei spendere ancora due parole riguardo agli intenti del Ministro dell'Interno Maroni. Innanzitutto, ragazzi, non facciamoci intimidire. Le minacce e i messaggi deterrenti sono la politica che regna sovrana di questi tempi. Restiamo uniti, siamo in tanti, continuiamo a farci sentire: non ci possono fermare. In secondo luogo, vorrei chiarire che l'intervento del Ministro Maroni non è così drastico e radicale come si potrebbe pensare. Il Ministro, nel tentativo di buttare un po' di acqua sul fuoco, ha affermato: "Chi occupa abusivamente le scuole impedendo ad altri di studiare sarà denunciato" ma, come vi ho detto, non è così radicale come si pensa, infatti il Ministro stesso non vuole mettere le mani troppo avanti e mantiene una posizione moderata, concordando in effetti che "finora il fenomeno delle occupazioni rientra in manifestazioni fisiologiche di dissenso" e "la continuità didattica finora è garantita". Insomma, un intervento che in realtà è metà intervento, volto più a voler manifestare la considerazione negativa del Governo, a lanciare messaggi solo lievemente intimiditori, ma che ammette comunque la legittimità di proteste e occupazioni finora organizzate. Quindi si tratta piuttosto di un'affermazione di circostanza, e non già di una vera decisione. Maggiori informazioni su la Repubblica.

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