mercoledì 24 dicembre 2008

Auguri di Buon Natale!!

Ai compagni e ai sostenitori, ma anche agli avversari, Luniamoci dedica i suoi più profondi e sentiti auguri di un Buon Natale e di un felice Anno Nuovo. Questo 2008 sta per finire, e la rete studentesca lunigianese ha, per la prima volta da anni, dimostrando di saper farsi sentire, muovendosi con determinazione, organizzando cortei e conferenze, partecipando a dibattiti, promuovendo iniziative socioculturali che testimoniano l'evoluzione e l'interesse, da parte degli studenti, di tematiche molto vicine all'istruzione. Siamo andati crescendo.. il nostro augurio è che questa nostra crescita, questi nostri progressi, non terminino ora, ma procedano con "effetto palla di neve", ingrandendosi e dilagando a macchia d'olio. Non dobbiamo dormire sugli allori, ricordate che l'autocelebrazione è il primo passo per la sconfitta; dobbiamo piuttosto riunirci e continuare a discutere delle tematiche attuali, e di quei provvedimenti di Governo che assai poco ci aggradano.
"Chi pensa è immortale, chi non pensa muore" Averroè, filosofo arabo.
Buon Natale a tutti!!

sabato 22 novembre 2008

Istruzione o distruzione pubblica?

Sabato 29 Novembre 2008, alle 15.30 al Salone Voltato del Museo Etnografico di Villafranca (MS) si terrà una conferenza chiamata "Istruzione o distruzione pubblica?"
Tra i relatori:
- Fabio De Nardis, responsabile nazionale dell'Università e della ricerca PRC;
- Matteo Molinaro, coordinatore nazionale CSP/CSU (Comitati in difesa della scuola pubblica e Coordinamento studentesco universitario);
- noi, gli studenti lunigianesi di Luniamoci.
Un incontro importante e da non mancare, in vista della grande giornata che noi, della rete studentesca lunigianese, stiamo realizzando in collaborazione col Centro Icaro di Costamala.
L'incontro è organizzato dal PCR Lunigiana (Partito di Rifondazione Comunista), ma con vari relatori nel tentativo di rimanere il più possibile apartitici. Luniamoci resterà sempre il più possibile apartitico - d'altronde tra di noi ci sono studenti di ogni partito e fazione politica - e invita calorosamente la maggior parte di voi a partecipare l'incontro, sia i pro sia i contro.
Perché, come diceva Voltaire, anche se "non sono d'accordo con quello che dici, [..] darei la vita perché tu lo possa dire".

sabato 15 novembre 2008

Giornata internazionale dello Studente: Manifestazione a Massa, Lunedì 17 Novembre 2008

Lunedì 17 Ottobre 2008, in occasione della Giornata internazionale dello Studente, sarà organizzata a Massa una grossa manifestazione che partirà alle 9.00 di mattina da Piazza Garibaldi e arriverà fino a Piazza Mercurio, seguendo un percorso che toccherà quasi tutti gli Istituti di Istruzione Superiore della città. Per raggiungere Piazza Garibaldi dalla Stazione di Massa Centro basta seguire il viale di fronte alla stazione fino alla rotonda; alla rotonda, prendere la prima strada a destra. Il programma non si chiude con un corteo mattutino ma, per chi lo desidera, prosegue nel pomeriggio con le seguenti iniziative:
ore 15.00 : intervento di professori, personaggi celebri, studenti, docenti e precari per instaurare un'assemblea a cielo aperto
ore 16.00 : concerto studentesco in Piazza Mercurio
Noi di Luniamoci ci saremo. Chiunque volesse aggregarsi, da parte di tutta la Lunigiana, è il benvenuto. Contattateci per organizzarci coi mezzi di trasporto.

lunedì 10 novembre 2008

Che scuola diventerà?

Sabato 15 Novembre a Pontremoli, più precisamente alla Sala Gordon Lett, alle ore 17.00 si terrà un incontro speciale cui parteciperanno:
- prof.ssa Bacci Claudia, responsabile CIDI della Lunigiana e insegnante al Liceo Scientifico;
- noi, studenti della Rete studentesca lunigianese (Luniamoci);
- Fabrizio Rocca, segretario provinciale FLC CGIL;
- Enzo Foglianisi, arci Torrano;
- Annalisa Fiasella, dottoranda di ricerca in chimica bioorganica e farmacia all'Università di Pisa.
Coordina l'incontro Roberto Cassol.
Per maggiori informazioni, vi rimando al volantino stesso. Noi di Luniamoci ci saremo. E voi? Sappiamo che è sabato, ragazzi, ma un'oretta non costa a nessuno. Vogliamo continuare a farci sentire?

E allora continuiamo a far sentire la nostra voce!!

Piccola precisazione: questo incontro è voluto da associazioni esterne al blog Luniamoci. L'incontro speciale in programma tra Luniamoci e il Centro Icaro, invece, è ancora da stabilire nei dettagli. Continueremo a informarvi sul blog.

venerdì 7 novembre 2008

Il Liceo incontra Falsone, Iannelli e Tortorella

Un incontro molto interessante e, soprattutto, significativo quello avvenuto oggi al Teatro di Villafranca dalle 10.00 alle 12.15 circa, quando gli studenti hanno dovuto lasciare l'edificio per permettere ai gestori di preparare il teatro in vista di un secondo appuntamento, in programma per il pomeriggio. L'incontro è avvenuto con Maurizio Falsone, membro di Sinistra Per, studente di Giurisprudenza a Pisa e, come già detto e ripetuto, uno dei quattro studenti ad aver parlato col Ministro Gelmini in persona, Luigi Iannelli, anch'egli studente di Giurisprudenza a Pisa, e Cristina Tortorelli, studentessa di Lettere, anch'ella nella città della torre pendente, tutti rappresentanti degli studenti dell'università di Pisa; protagonisti dell'incontro sono stati, tuttavia, non solo gli ospiti in transferta da Pisa, ma anche e soprattutto gli studenti e i docenti, che hanno posto le loro domande e perplessità, oltre ad aver risposto e partecipato a un dibattito avviato dallo stesso Falsone. L'incontro è cominciato, in seguito ad una breve introduzione da parte di Marta Faggioni, rappresentante d'istituto del Liceo Scientifico di Villafranca, passando il microfono a Maurizio Falsone, il quale è partito con una panoramica generale sulle difficili condizioni attuali delle università, per poi parlare nello specifico dei provvedimenti del Governo, dei tagli, di questo "decreto illusorio" emanato giusto ieri per mitigare la protesta e, chiaramente, dell'incontro con il Ministro Gelmini - annotazione: il Ministro pare sia pressoché scomparsa dalla volta della Terra, come possiamo leggere in un articolo su la Repubblica. La parola è stata quindi passata a Luigi Iannelli, che ha posto l'accento su come sia nata e si sia evoluto una protesta che trova incarnazione in numerosissime folle manifestanti e occupanti, unite sotto il comune nome di Onda, spendendo due parole anche riguardo gli scontri avvenuti il 29 Ottobre in Piazza Navona, a Roma. Il microfono è stato quindi passato alla studentessa di lettere Cristina Tortorelli, penalizzata dalla mancanza di tempo e pertanto costretta a comprimere le proprie osservazioni sulle modalità di occupazione, cosa significa occupare al giorno d'oggi e le decisioni del Ministro dell'Interno Maroni. A questo punto, si è lasciato spazio agli studenti e ai docenti, a domande e a brevi dibattiti. Ne è uscito un incontro molto interessante, capace di fornirci maggiori informazioni sulle attuali problematiche del settore dell'istruzione, ed estremamente significativo, in grado di andare a muovere la coscienza critica dell'individuo e della collettività, e di dare una coerenza al percorso di protesta che anche molti studenti lunigianesi hanno intrapreso, dimostrando, con manifestazioni, assemblee all'aria aperta, occupazioni, manifestazioni a Viareggio, Pisa e Bologna, e dibattiti con illustri ospiti esterni, l'intento di sprovincializzarsi e far sentire la propria voce. Questo è il desiderio che cova nel cuore di molti studenti lunigianesi, non solo di larga parte della componente studentesca del Liceo Scientifico e del Liceo Classico ma, come abbiamo visto alla manifestazione ad Aulla, di molti studenti, magari soffocati da quelle problematiche di scarsa unità e disinformazione che da sempre osteggiano i movimenti e le prese di posizione in Lunigiana.
Questo percorso non finisce qua. L'intento intra-scolastico è di trattare l'incontro di oggi come un "episodio conclusivo". Noi, invece, vogliamo proseguire con la nostra protesta, continuare a far sentire la nostra voce. E se all'interno delle scuole e degli istituti sarà impossibile, agiremo in contesti extrascolastici. Già in questi giorni stiamo organizzando un'intera giornata di incontri e dibattiti al Centro Icaro, con proiezione di significativi spezzoni video. Il 14 Novembre, poi, c'è manifestazione nazionale a Roma, e noi ci saremo. Dal 17 al 21 Novembre trova luogo la "settimana internazionale di mobilitazione studentesca". E via ancora, con incontri speciali ed interessanti, manifestazioni cui intendiamo partecipare, assemblee nazionali a Pisa, Firenze e Bologna.

Il 10 Ottobre era l'inizio. Eccoci qua, è il 7 Novembre, a un passo dal solleticare il 10 Novembre. Possiamo solo concludere dicendo che questo altro non è se non la continuazione.

giovedì 6 novembre 2008

Divertissement?

Divertissement. E' questo che sta coinvolgendo gli studenti? Secondo la presunta "maggioranza silenziosa" e le cariche più potenti all'interno degli Istituti scolastici, si tratterebbe, per la maggior parte degli studenti, di un unico, grande divertissement, inteso come una distrazione in cui impelagarsi per sovvertire e rovesciare la quotidiana routine e gli impegni scolastici. Un'affermazione coraggiosa, non c'è dubbio, guardando all'impegno e alla creatività di cui i giovanni stanno impregnando il proprio lavoro, le difficoltà e le fatiche per cui si trovano a scorazzare per mezza Penisola in modo da partecipare a manifesti, cortei, scioperi, assemblee in piazza, lezioni all'aria aperta e assemblee nazionali, e soprattutto facendo cadere l'occhio sui numeri. Sì, i numeri. Proprio loro, i numeri dell'Onda anomala, così come il movimento è stato chiamato. Una protesta che si protrae da circa un mese, e che sta andando aumentando, come una palla di neve che rotola in discesa e va ingrandendosi - difatti, non avrei visto male il nome Slavina. Come abbiamo anticipato, domani il Liceo scientifico di Villafranca incontrerà Maurizio Falsone. Si tratta di un incontro speciale, un'occasione preziosa per entrare a contatto con l'imminente realtà universitaria che attende i liceali, un tentativo anche di sprovincializzarsi, di spezzare una sorta di "maledizione" che ha sempre caratterizzato la Lunigiana, in cui la scarsa comunicazione e l'ignoranza regnano sovrane.
Quest'oggi spendiamo due parole soprattutto riguardo agli avvenimenti degli ultimi giorni; stiamo parlando dell'occupazione al Liceo Scientifico di Villafranca e dell'autogestione al Liceo Classico di Aulla, e delle estenuanti contrattazioni di una ventina di ragazzi col Preside. Gli articoli di giornale potete vederli, scannerizzati, a lato della pagina.

Come già spiegato nel blog, il Liceo Scientifico intendeva realizzare un modello di occupazione con diritto allo studio, in ottemperanza del quale proseguiva il regolare corso delle lezioni, ma il Liceo restava occupato e nella rimanente parte del giorno gli studenti si dedicavano a varie attività, dai gruppi di studio alle proiezioni filmiche, dai dibattiti ad occasioni più leggere di svago, fino a lezioni speciale - in programma era, per esempio, una lezione di Economia moderna e una concernente i Media e la comunicazione nell'età moderna. Questo intento è sempre stato appoggiato dal Preside, che però si è sempre opposto strenuamente al permanenza notturna e, pertanto, all'occupazione. Di fatto, ciò che era nato come una forma di protesta, una voce del coro, diveniva così una sorta di autogestione pomeridiana, con le lezioni regolari al mattino e attività volontarie al pomeriggio. Meno di venti ragazzi, Lunedì 3 Novembre 2008, hanno proseguito nel loro intento, avviando estenuanti trattative col Preside, per un arco di circa nove ore, adeguatamente intervallate. Gli studenti sono alla fine riusciti a dormire all'interno dell'edificio, e a sua volta il Preside ha pernottato al Liceo. Le sue controproposte per annullare il nostro tentativo di occupazione era concederci una sorta di notte bianca, arrivando poi a due notti bianche; appuntamenti intesi come momenti in cui stabilire una collettività e dedicarsi a proiezioni di film e piccoli concerti. Tuttavia, si trattava essenzialmente di un tentativo di soffocare la protesta dell'intento di occupazione degli studenti che hanno deciso di rimanere la notte tra Lunedì e Martedì. Come offrire le caramelle ai bambini. La giornata di Martedì, il Preside si è premurato di chiarire che non avrebbe tollerato il prolungarsi del pernottamento al Liceo, fosse anche solo per un'altra notte. Le trattative avviate Martedì, durante il corso delle quali gli studenti del Liceo Scientifico hanno cercato di ripiegare su un insediamento di autogestione, sono essenzialmente fallite. Cosa è rimasto in mano a quei liceali che vogliono far sentire la propria voce? Né più né meno di sei ore complessive di tempo scolastico: tre ore per oggi, Giovedì 6 Novembre, in modo da organizzare l'incontro di domani, Venerdì 7 Novembre, con Maurizio Falsone nella Sala delle conferenze (il Teatro di Villafranca), occasione in cui utilizzeremo le altre tre ore che ci sono state concesse. Il Preside è stato anche chiaro su come dovremo gestire l'incontro di domani come una sorta di episodio "conclusivo", e non già di principio come sarebbe opportuno ritenere. Questo poiché legato alle problematiche scolastiche, la necessità di seguire un certo percorso, di avere risultati adeguatamente completi per i primi scrutini, e così via. Di fatto, si tratta di concessioni con cui veniamo definitivamente bloccati. Dal punto di vista scolastico non possiamo aspettarci altri risvolti consistenti.

Ma la protesta continua. E continueremo a far sentire le nostre voci. Ci stiamo organizzando esternamente, in luoghi e periodi temporali extrascolastici, per avviare nuove interessanti iniziative, probabilmente nel corso della prossima settimana. Quindi continuiamo a restare uniti su Luniamoci, a restare legati l'un l'altro, ad aumentare. Fate girare il blog. Usate il passaparola. Invitate i vostri amici, diffondete la voce lunigianese. Siamo una scuola di provincia, ma abbiamo dimostrato di poter farci sentire. Ma per noi è ancora troppo poco.

Vogliamo farci sentire di più. E ci faremo sentire!!

martedì 4 novembre 2008

Il Liceo incontra Maurizio Falsone

Venerdì 7 Novembre 2008, a partire dalle ore 9.50 circa, il Liceo Scientifico di Villafranca si riunirà all'interno del Polifunzionale (il Teatro-Cinema-Sala conferenze) per incontrare Maurizio Falsone, studente di giurisprudenza all'Università di Pisa, uno dei quattro universitari, assieme a Donato Montibello di Siena - responsabile nazionale della Rete Universitaria - e due studenti di Roma 3, ad aver incontrato la Ministro Gelmini il giorno Venerdì 24 Ottobre 2008 a Roma per discutere sulla Legge 133 e il d.L. 137. Maurizio Falsone è stato anche ospite ad Otto e mezzo, su La7 (questo il video) per continuare a far sentire la propria voce e portare avanti il proprio messaggio di protesta. Maurizio Falsone ha consentito di partecipare ad un incontro con il nostro Liceo, per poter discutere delle attuali problematiche universitarie, specialmente finanziarie, in seguito ai nuovi provvedimenti del Governo, analizzando il panorama che ci circonda, tutto a favore di avviare un dibattito a proposito delle nuove dinamiche del Governo.

Venerdì 7 Novembre 2008
9.50 - 12.30 ca
per il Liceo Scientifico di Villafranca
presso il Teatro di Villafranca

domenica 2 novembre 2008

Lettera di un'insegnante del Liceo a proposito dell'occupazione

Abbiamo già parlato dell'occupazione del Liceo Scientifico di Villafranca, come ben ricorderete, in un articolo pubblicato pochi giorni fa (Liceo Scientifico di Villafranca: cosa significherà "occupare"?). In questi giorni di frenetici sviluppi, connotati da un susseguirsi di avvenimenti, dallo scontro di Piazza Navona alle dichiarazione del Ministro Maroni fino all'organizzazione nella nuova manifestazione nazionale per il 14 Novembre 2008, attorno al Liceo si animano discussione, non di rado caratterizzate da toni accesi. E mentre gli studenti cercano di portare avanti la loro idea di occupazione con diritto allo studio, c'è anche chi vede alle vicende di questi ultimi giorni con un punto di vista vicino a quello di noi studenti, ma diverso. Proprio per poter osservare a 360° il difficile argomento "occupazione", pubblichiamo oggi una lettera inviataci dalla prof.ssa Bacci Claudia, insegnante di storia e filosofia al Liceo Scientifico di Villafranca. Perché il confronto e il dibattito, in ottemperanza ai principi di democrazia e libera espressione cui facciamo capo - e cui vorremmo facesse capo anche uno Stato che sentiamo sempre meno "rappresentativo" nei nostri confronti -, sono permessi a tutti. E perché le parole che seguiranno sono molto interessanti, e ci aiutano a intelaiare un quadro d'insieme della protesta che vogliamo avviare.
Ecco dunque a voi la lettera:





Lettera aperta agli studenti e alle studentesse dell’ I.S.S. “Da Vinci”
Ho deciso di intervenire in questo vostro spazio, dopo l’ennesima discussione famigliare sulle proteste studentesche di questi giorni in cui sono stata così apostrofata “Non possiamo smettere di farci sentire, proprio perchè il decreto 137 è stato approvato, dobbiamo continuare ad esprimere il nostro dissenso e, per essere visibili, non ci resta che la forma di occupazione della scuola” ragioni che trovo, del resto esplicitate anche nel vostro blog su “Liceo scientifico di Villafranca : cosa significa occupare?”.
Cercherò di mostrare come questo tipo di argomentazioni ,non solo rischi di vanificare i buoni risultati e i consensi raggiunti fin qui dalla vostra protesta, ma addirittura possa tradursi, per una specie di “eterogenesi dei fini”, in azioni che tendono a screditarvi, portando acqua al mulino di chi in questi giorni sta demolendo l’istruzione pubblica.
Lo so che la parola “Occupazione” per voi è fortemente suggestiva e carica di significati simbolici ; è fortemente collegata all’idea di uno spazio di cui ci si impadronisce e si autogestisce, uno spazio in cui si libera la propria creatività, a volte compressa nella rigidità dei programmi scolastici. Ma giovani che si sono dimostrati responsabili nel condurre in modo civile una protesta, devono avere anche la capacità di considerare altri aspetti del problema e le ricadute negative che esso potrebbe avere,(e non solo in termini penali) rispetto ai consensi di tanta parte del mondo studentesco, dei docenti e dei genitori che finora sono stati determinanti per poter creare un fronte unico davvero efficace contro l’incendio che sta divampando nella scuola pubblica. . Il successo di questa alleanza trasversale del resto si è visto nella grande manifestazione del 30 Ottobre, sicuramente la più grande manifestazione a difesa della scuola dell’Italia repubblicana
Fino ad oggi avete mostrato di essere studenti che sanno cosa significa la cultura della legalità. Studenti che rientrano pienamente negli obiettivi educativi dei linguaggi delle programmazioni scolastiche Ogni vostra azione è stata condotta nel rispetto delle regole, chiedendo le dovute autorizzazioni, diffondendo le corrette informazioni a tutti,consentendo a chi non era d’accordo con voi di continuare il proprio lavoro scolastico Avete dedicato impegno e sacrificio di tempo libero, anche festivo, alla preparazione della bella manifestazione di lunedì scorso, il cui successo in termini di consenso e partecipazione é documentato dalle immagini qui riportate. La stessa creazione di uno spazio come questo, così importante per poter esprimere un proprio punto di vista e confrontarlo con quello altrui, è l’evidente testimonianza di quello che vado dicendo. Non mi soffermo poi sull’utilità del lavoro di informazione che state diffondendo su temi che vi riguardano, come quello della scuola e dell’università ,ma anche su come vengono costruite le informazioni stesse. Dimostrate in questo modo che la tanto vituperata scuola pubblica vi ha fornito degli strumenti di critica e di analisi necessari per capire il mondo , soprattutto dimostrate di non essere solo degli inerti (tele)spettatori degli eventi, ma dei cittadini attivi, che sanno indignarsi di fronte all’ingiustizia. Nella “Repubblica” di Platone i cittadini che possedevano un’anima irascibile erano coloro che si sdegnavano e lottavano per ciò che la ragione riteneva giusto. Bene, vi chiedo in questo momento di fare appello all’anima razionale che sa valutare come continuare una giusta protesta nel modo più efficaci possibile.
So bene che la Ministro Gelmini e il Parlamento non hanno minimamente tenuto conto della grande espressione di dissenso democratico che in questi giorni ha attraversato il paese, perseguendo solo l’ostinata logica dei tagli, mostrando così solo la miopia di chi non sa guardare al proprio futuro, e a quello dei propri figli . Tuttavia, partendo da questa chiusura ed ostinazione, bisogna ripensare ad una nuova strategia del vostro dissenso, quali luoghi e spazi da individuare per renderlo il più evidente e assordante possibile. Occorre fare uno sforzo, anche di fuoriuscita dai luoghi comuni, dalle scelte più temerarie che coraggiose. “OCCUPARE, OCCUPARE” è uno slogan spesso vuoto di contenuti, molto caldeggiato anche dai cosiddetti “Fancazzisti” (uso il vostro gergo così mi capite subito) che però alle prima difficoltà sono pronti a scaricare su altri le responsabilità di decisioni a cui loro si sono semplicemente “accodati”.
Il vero coraggio oggi si manifesta non chiudendosi dentro le mura scolastiche, con una difesa ad oltranza, ma sterile di un gesto tra l’eroico e l’ostinato, ma nell’aprirsi invece alla società civile, far vivere nella sonnolenta società lunigianese ( che tra l’altro sarà profondamente toccata dalla “razionalizzazione” della rete scolastica in termini di perdita di posti di lavoro) il valore e l’importanza della formazione e della ricerca.
Vi consiglio di prendere contatti con i vari rappresentanti delle Istituzioni locali (Comuni, Comunità Montana, Provincia), far approvare mozioni a favore della vostra protesta e trovare assieme forme inedite per renderla ancora più visibile (spazi pubblici, spazi all’aperto, raccolta firme per appelli, dibatti con la vostra presenza, petizioni con banchetti etc.)
Certo a voi interessa che anche dentro alla scuola, come suggerite nel blog, si mantenga vivo il dibattito e si colga l’occasione per consentire un vostro protagonismo nel proporre temi di approfondimento e di discussione scelti direttamente da voi. Penso che, presentando una proposta concreta che non intralci lo svolgimento regolare delle lezioni, ci sia la disponibilità di alcuni docenti a darvi sostegno e collaborazione. Come può un docente rifiutare la richiesta di sapere se ben motivata ed argomentata? E’ come se un medico, di fronte ad un ammalato agonizzante, si rifiutasse di portare soccorso con la sua scienza .
Vi chiedo di lavorare in questa direzione e di trovare il modo di correggere delle decisioni forse prese un po’ troppo sulla scia di un entusiasmo acritico. Solo se il bisogno di cultura e d’istruzione, degni di un paese civile, diventeranno una specie di bisogno “primario” e come tale sentito da tutti, si può avere speranza di cambiare qualcosa, come del resto ha recentemente auspicato anche il Presidente Napolitano.



Prof.ssa Claudia Bacci




Siete invitati a proseguire il dibattito, e dire la vostra, nei commenti.

In attesa di un futuro forum.

sabato 1 novembre 2008

Il disgusto di questi giorni

I toni si scaldano. Le discussioni si animano. Le manifestazioni s'inaspriscono. Il d.L. 137 passa al Senato e diventa, effettivamente, Legge 137, che dovrà attendere il termine delle lunghe procedure burocratiche e passare sotto il vaglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prima di entrare in vigore. Così, intanto, c'è chi mette le mani avanti e lancia l'idea di un referendum riparatore, e c'è chi, nel tentativo vano di placare i toni della protesta furiosa, pensa a lanciare messaggi intimiditori come "denunce e conseguenze penali per chi occupa": nella fattispecie stiamo parlando, come ben saprete, del Ministro dell'Interno Maroni, ma di questo parleremo a fine articolo. Molto più importante ora è spendere due parole sugli avvenimenti e i tafferugli in alcune delle città dove hanno imperversato le più numerose manifestazioni, in particolare nella Capitale. A Roma, il giorno stesso dell'approvazione al Senato del d.L. 137, il mattino di Mercoledì 29 Ottobre 2008, in Piazza Navona sono avvenuti degli scontri tra una parte degli universitari manifestanti della Sapienza e un "contigente" di Blocco Studentesco, cioè una compagine di neofascisti dai toni volutamente provocatori. Ora, ci troviamo qua davanti a qualcosa di delicato e profondamente disgustoso. Innanzitutto, è chiaro come siamo tornati ai metodi di molti anni fa, degli Anni Piombo ma anche di tempi più recenti, in cui bande di estremisti intervengono nel bel mezzo di manifestazioni con il palese scopo di boicottare tali proteste. Molto spesso, tali bande vengono inviate proprio dal Governo vigente - anche se non abbiamo prove certe per poterlo dire, in questo caso, ma molti indizi interessanti - o comunque da Organizzazioni che hanno tutto l'interesse a boicottare questi cori di denuncia. Queste bande caricano sulla folla degli innocenti manifestanti per ridelineare i confini politici di una protesta il cui tentativo è quello di rimanere più apolitica possibile, sottolineando contrasti tra Destra e Sinistra, evidenziando perciò marcati toni politici, prontamente catturati da quei mezzi di comunicazione che hanno tutto l'interesse nel mostrare le sfacettature politiche tirate fuori a forza da queste manifestazioni. Inoltre, tali bande caricano anche, spesso e volentieri, sulle forze dell'ordine, che perciò reagiscono e caricano a loro volta sulla folla manifestante. A primo achito, una persona un po' disinformata potrebbe pensare che si tratti di perfidie pensate e attuate da alcuni estremisti di Blocco studentesco, ma non è così. Arriva infatti ora la parte peggiore della cronaca: quanto avete letto spesso e volentieri sui giornali, e visto in televisione al TG, è una verità monca. E questo è gravissimo. I mezzi di comunicazione su cui il Governo riesce a interferire più facilmente mostrano i tafferugli romani solo nel momento degli scontri tra Blocco studentesco e gli universitari della Sapienza. Peccato dimentichino di menzionare tutto l'importantissimo antefatto che ha portato allo scontro, e di cui abbiamo prove da un articolo su la Repubblica, basato sulle testimonianze di uno studente direttamente coinvolto e di una decina di foto. L'articolo è questo, la testimonianza è invece questa. "[...] prima dell'azione degli universitari, un camioncino pieno di mazzieri aveva aggredito a cinghiate e a sprangate gruppi di quindicenni che fino a quel momento avevano giocosamente, accompagnati dai loro professori, contestato il decreto Gelmini" così riporta parte dell'articolo. Innanzitutto: un camioncino di Blocco studentesco era riuscito ad entrare in Piazza Navona. Ora, spiegatemi voi: com'è possibile che un camioncino, tra l'altro dai connotati esplicitamente estremisti, il giorno dei massimi controlli per via delle manifestazioni, per cui il luogo era pattugliatissimo, sia riuscito ad entrare in una zona a solo accesso pedonale, e neanche tanto sconosciuta, ma una delle piazze più famose a livello nazionale: Piazza Navona. Guarda caso, stranamente, le forze dell'ordine presenti pare non vi abbiano fatto caso. E spiegatemi come mai gli schieramenti di Carabinieri e Forze dell'Ordine non sarebbero intervenuti quando gli estremisti avrebbero cominciato a prendere a botte i giovanissimi studenti quindicenni. "Dal famigerato pulmino bianco sono scesi studenti, molti evidentemente fuoricorso, che a botte e calci si sono posizionati nel cuore dell'assembramento di ragazzini delle medie superiori spargendo violenza e terrore allo scopo di connotare a destra la protesta studentesca. Solo a questo punto intervengono gli universitari chiamati dai più giovani per cercare una difesa che la polizia non ha saputo offrire." E ancora: "Per motivi oscuri le forze dell'ordine si accorgono solo di questa seconda fase della prima, dell'attacco ai liceali da parte di Blocco studentesco non si accorgono. I funzionari di polizia, che pure non erano distanti da dove avveniva il macello dei diritti, dicono di non essersene accorti e non ne fanno cenno nelle loro ricostruzioni. Tanto meno ne fa cenno in Parlamento il sottosegretario Nitto Palma vendendo al Parlamento e al Paese una verità monca che però le tecnologie smontano nel giro di poche ore."
Ci rendiamo conto della gravità della situazione? Il Governo è tornato a promuovere, con tutte le sue forze, i boicottaggi delle manifestazioni affidandosi ad organizzazioni estremiste, senza far intervenire le Forze dell'Ordine e cercando di soffocare, sia coi mezzi di comunicazione di massa sia al Parlamento, la completa verità. Una verità monca, ecco a cosa stiamo assistendo. Un altro motivo per manifestare con ardore contro uno Stato che taglia i fondi all'istruzione, quasi con l'intento implicito di volere la morte dell'università pubblica (e qua, vi consiglio di leggere l'articolo di Aldo Schiavone), che non si mostra anti-fascista, ma in compenso si mostra sempre più anti-democratico, approvando Leggi senza discussioni né argomentazioni e tentando di soffocare la verità, celandosi dietro una retorica banale che non imbambola più nessuno; uno Stato che ora si rende ancor più disgustoso, con questi ultimi accaduti. Vi invito a discuterne nei commenti.
Vorrei spendere ancora due parole riguardo agli intenti del Ministro dell'Interno Maroni. Innanzitutto, ragazzi, non facciamoci intimidire. Le minacce e i messaggi deterrenti sono la politica che regna sovrana di questi tempi. Restiamo uniti, siamo in tanti, continuiamo a farci sentire: non ci possono fermare. In secondo luogo, vorrei chiarire che l'intervento del Ministro Maroni non è così drastico e radicale come si potrebbe pensare. Il Ministro, nel tentativo di buttare un po' di acqua sul fuoco, ha affermato: "Chi occupa abusivamente le scuole impedendo ad altri di studiare sarà denunciato" ma, come vi ho detto, non è così radicale come si pensa, infatti il Ministro stesso non vuole mettere le mani troppo avanti e mantiene una posizione moderata, concordando in effetti che "finora il fenomeno delle occupazioni rientra in manifestazioni fisiologiche di dissenso" e "la continuità didattica finora è garantita". Insomma, un intervento che in realtà è metà intervento, volto più a voler manifestare la considerazione negativa del Governo, a lanciare messaggi solo lievemente intimiditori, ma che ammette comunque la legittimità di proteste e occupazioni finora organizzate. Quindi si tratta piuttosto di un'affermazione di circostanza, e non già di una vera decisione. Maggiori informazioni su la Repubblica.

mercoledì 29 ottobre 2008

Liceo Scientifico di Villafranca: cosa significherà "occupare"?

Innanzitutto è d'obbligo porsi una domanda: cosa vuol dire "occupazione"? Sì, perché al solo sentire la parola occupazione, la maggior parte degli studenti pensa a un totale stravolgimento della scuola, alle lezioni sospese, a un'euforia dilagante non-stop, a un periodo vacanziero ed edonistico. Del tipo: "Da domani c'è occupazione.. era ora, non ne potevo più della scuola!" Questo è il pensiero comune che serpeggia nella mente della maggior parte degli studenti. E' un pregiudizio, uno stereotipo che deve essere sradicato. Per occupazione si intende un periodo in cui la scuola viene gestita dagli studenti stessi, che si preoccupano di dirigerla e renderla il luogo che vorrebbero la scuola effettivamente fosse. Questo non vuol dire sospensione di tutte le lezioni, al contrario; il nostro obiettivo è mostrare al Governo e non solo ciò a cui teniamo, e cioè un'istruzione vera e un futuro concreto. Per questo, durante il periodo di occupazione le lezioni avranno regolarmente luogo, con tanto di interrogazioni e compiti in classe. La scuola occupata, tuttavia, vanterà sfacettature ed interessi nuovi, avviando una serie di attività alternative che avranno luogo ogni giorno, il pomeriggio e anche la sera, come proiezioni di film (secondo percorsi precisi: film di un certo autore, o di una certa tematica), gruppi di studio, lezioni speciali, dibattiti, conferenze sulle attuali problematiche, corsi di vario genere, sessioni musicali e molto altro ancora. Dobbiamo inoltre tenere a mente che l'occupazione non deve essere fine a se stessa, ma anche risaltare su scala nazionale, acquisendo una certa visibilità in modo da far sentire la nostra voce e la nostra protesta. Funzionali a questo scopo sono appunto i dibattiti e le conferenze attualmente in preparazione, oltreché una serie di altri eventi speciali ancora in lavorazione.
Dal momento che l'occupazione prevede la gestione scolastica da parte degli studenti, invitiamo ogni singolo alunno, ognuno di voi, a proporre le proprie idee ed iniziative. Ogni nuova proposta è ben accetta, sarà discussa e adeguatamente vagliata. Fate sentire le vostre idee, contattateci per e-mail all'indirizzo: luca.kiaps@email.it
Ricordiamo inoltre che la scuola sarà sotto la responsabilità di noi studenti. Dovremo dunque dimostrarci seri e responsabili dell'infrastruttura e dell'attrezzatura scolastica, salvaguardandola da danni di ogni tipo.
Per qualsiasi domanda, potete contattarci all'indirizzo e-mail di cui sopra; le iniziative per l'occupazione sono ancora in fase organizzativa, e attendiamo di poterne parlare tutti insieme. Venerdì 31 Ottobre 2008, a scuola, discuteremo più approfonditamente a proposito dell'occupazione che, ricordo, avrà iniziato da Lunedì 3 Novembre 2008.

Bologna, Giovedì 30 Ottobre 2008

Come sembrava oramai certo, il d.L. 137 - detto anche d.L. Gelmini - è passato al Senato. Ora dovrà passare sotto il vaglio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E intanto, comincia a farsi strada la possibilità di convocare un referendum nel tentativo di abrogare la Legge. Quest'oggi si conclude una prima fase della catena dei movimenti del mondo scolastico - chiamiamoli così, e non solo "studenteschi", proprio perché non riguardano solo gli studenti ma anche i docenti, i genitori e il personale A.T.A. - con l'approvazione al Senato del ddL (Disegno di Legge) 137. Da oggi, la protesta diventerà ancora più serrata. Si apre ora la seconda fase, e dobbiamo continuare a restare uniti, a protestare, a far sentire la nostra voce perché il nostro cammino è ancora molto lungo e difficile.

Perciò, afferriamo al volo ogni possibilità di farci sentire. Domani, Giovedì 30 Ottobre 2008, c'è sciopero generale dei lavoratori. I lavoratori e i sindacati, coinvolti quanto gli studenti dalla nuova riforma, han chiesto proprio agli studenti di supportarli nei loro cori di protesta. Così, domani tutto il mondo studentesco italiano si mobilita, chi a livello nazionale chi a livello locale. Noi della Lunigiana, purtroppo, abbiamo difficoltà consistenti nel poter protestare a Roma - i pullman gratuiti sono completamente pieni, i treni arrivano in tarda mattinata e sono a rischio soppressione. Perciò, ragazzi e ragazze, studenti e studentesse della Lunigiana, noi domani ci mobilitiamo per andare a manifestare a Bologna. Prenderemo il treno diretto che passa da Aulla-Lunigiana alle 8.18, e passa anche per Villafranca-Bagnone e Pontremoli. Una soluzione possibile e concreta. Domani, studenti di tutta la Lunigiana, uniamoci al coro degli studenti e dei lavoratori a Bologna.

Continuiamo così, continuiamo a farci sentire!!

Per qualsiasi informazione, contattate: luca.kiaps@email.it

martedì 28 ottobre 2008

L'incognita di questi giorni nevralgici

Dubbiosi sugli sviluppi degli ultimi giorni? Cerchiamo di affrontare meglio questa indecifrabile incognita che grava sul susseguirsi di questi giorni nevralgici. Innanzitutto: perché nevralgici? Perché è in questi giorni che si sta concludendo la discussione a proposito del d.L. (Decreto Legge) 137 al Senato, dopo la quale approvazione la riforma del Ministro Gelmini sarà ufficialmente confermata e potrà entrare in vigore. Il d.L. 137 segue la scia aperta dalla Legge 133. Contrariamente alla credenza maggiormente diffusa, ciò di cui si sta discutendo l'approvazione questi giorni non è la Legge 133 - che è comparsa come Decreto di Legge il 25 Giugno 2008, ed è stata approvata come Legge, appunto, il 6 Agosto 2008, senza alcuna democratica discussione in grado di contestarla -, bensì il d.L. 137, che tra oggi e domani, cioè tra 28-29 Ottobre, sarà argomento trattato dal Senato. Ciò per cui manifestiamo e trattiamo, è la non-approvazione del d.L. 137 e l'abrogazione della Legge 133, almeno in una sua parte, e più precisamente negli art. 16 e 66 della Legge 133/2008. Curiosi di sapere di cosa trattano tali articoli? Presto detto. Art. 16 (Legge 133/2008): "Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università". Art. 66 (Legge 133/2008): "Turnover". In parole povere, gli articoli riguardanti la privatizzazione degli atenei e, nel complesso, l'amministrazione economica delle università e quindi, per esteso, alla loro amministrazione generale. Questa sede non ha spazio né è quella più indicata per trattare gli Articoli punto per punto, possibilità contemplabile in ambito delle prossime assemblee, manifestazioni, o di occupazione. Questi sono, comunque, gli articoli in cui il Governo affonda le radici del completo sconvolgimento del mondo universitario, con gli onerosi tagli successivi ai conti in rosso che da anni gravano sulla maggior parte delle università italiane. La Ministro Gelmini ha pensato, in accordo alla necessità di fondi per le banche e per l'ICI, di "rimediare" alle gravi condizioni economiche degli atenei con quella che la Ministro stesso ama chiamare "razionalizzazione delle finanze", più facilmente traducibile in "profondi e spregiudicati tagli economici". Così il Governo sferra un colpo fatale agli atenei statali, e abbandona il vascello affondante, intendendo affidarli a una gestione privata. Questo significa anche una ricerca finalizzata ad interessi privati. Negli stessi articoli, inoltre, viene tagliato larga parte del personale docenti, si limita l'organico di insegnamento ad una sola assunzione ogni cinque insegnamenti e, in seguito alle ristrettezze economiche, si arriva ad approdare a gravami fiscali inconcepibili - tasse tanto elevate da rendere gli studi universitari elitari, appannaggio della sola popolazione più o meno abbiente. Larga parte di ciò per cui abbiamo discusso nelle nostre manifestazioni, tutto ciò per cui protestiamo riguardo la riforma universitaria, trova sede in questi articoli. La trattiva della Ministro Gelmini con quattro studenti - uno di Pisa, Maurizio Falsone, uno di Siena, e due di Roma 3 - rappresentanti a livello nazionale degli studenti italiani è stata piuttosto una pseudotrattativa, resa impossibile dall'atteggiamento intransigente della Ministro, che non intendeva acconsentire ad abrogare gli art. 16 e 66 della Legge 133/2008 come punto di partenza per una discussione concreta concernente i problemi in cui vessano gli atenei italiani.
Ma le manifestazioni non sono votate solo all'abrogazione degli art. 16 e art. 66 della Legge 133/2008, bensì anche alla non-approvazione del d.L. 137. E volete sapere come esordisce questo decreto? E' presto detto: "Art. 2 : Valutazione del comportamento degli studenti". Vale a dire: il voto in condotta. Ma a premerci non è tanto questo punto, quanto piuttosto il quarto: "Art. 4 : Insegnante unico nella scuola primaria". E qua cadono i Santi, si scoprono gli altarini. Avete sentito ad Anno Zero, la sera di Giovedì 23 Ottobre 2008, Porro affermare che il "tempo pieno", tanto richiesto dalle famiglie, era già stato ampiamente discusso e ufficialmente confermato dalla Legge? Bene, è una cosa assolutamente errata; non si riscontra assolutamente nel d.L. 137/2008. E' stato solo il suo modo di interpretare una parte assai vaga dell'Art. 4, Comma 1 (testuali parole): "Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola." Giusto per cominciare a mettere in chiaro alcuni punti fondamentali. Prima ancora, però, dovremmo prendere in considerazione questo passo dell'Art. 4, Comma 1 (d.L. 137/2008): "e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali" Dunque, se fate un rapido calcolo, dividendo 24 ore settimanali per i 6 giorni scolastici effettivi, ne risultano 4 ore giornaliere. Con un calcolo matematico assolutamente imparziale derivante dal d.L. stesso, e un "tempo pieno" che non è neanche descritto come "tempo pieno", ma resta punto assai vago e non trattato, qualcuno vuole ancora provare a mascherarsi dietro discorsi fuorvianti, una gran retorica appariscente, e continui riferimenti alla strumentalizzazione? La Ministro Gelmini non tiene alla discussione democratica al fine di dedurre un disegno di Legge vantaggioso più o meno per tutti, in grado di garantire una scuola di alto livello e un futuro concreto. No, la Ministro Gelmini impone i propri emendamenti, appare come intransigente e prevenuta, assolutamente non disposta a scendere a trattative, a mettere in discussioni il proprio disegno di Legge. Preferisce nascondersi dietro un dito, continuare ad affermare cose ancora più incredibili. Per esempio, invece di affrontare concretamente la Legge 133 e il d.L. 137, ecco cosa ha detto a Panorama a pag. 70 dell'ultimo numero: "E' una protesta minoritaria, davanti a pochi che manifestano c'è una maggioranza silenziosa che vuole continuare a studiare e dare esami. E' a questa che il premier si è rivolto parlando di intervento della polizia" (citazione testuale e riscontrabile). Certo, i numeri che si vedono oggi come oggi sono tutt'altro che preoccupanti. Che a Pisa si siano organizzati Cortei di oltre 20.000 persone, come non accadeva da 30 anni, è assolutamente non preoccupante. Che in tutta Italia vengano occupati istituti di istruzione superiore e atenei, è assolutamente un dato non preoccupante. Che a Roma centinaia di migliaia di manifestanti scendano in piazza ogni giorno, e per Giovedì 30 Ottobre 2008 è previsto uno sciopero con milioni di protestanti, è assolutamente non preoccupante. Spero si stia percependo l'ironia. E le dichiarazioni di un intervento armato? Stendiamo un velo pietoso. Ecco come il Governo tenta di riparare a un'affermazione molto grave: un cerotto su una ferita da granata. E continua così la Ministro: "E' una protesta politica, e invito la sinistra a non usare la scuola e l'università come campo di scontro". Protesta politica? Non possiamo certo negare che partiti come Rifondazione Comunista e il Pd di Veltroni ci stiano marciando su - questo è, d'altronde, il compito dell'opposizione. Ma la mastodontica massa di studenti che si sta muovendo è coinvolta in una protesta generalmente apolitica, che non mette in discussione il Governo ma, ripetiamo, gli art. 16 e 66 della Legge 133/2008, e l'approvazione del d.L. 137/2008, che si discuterà tra oggi e domani al Senato.
Ecco perché migliaia di studenti manifestano oggi e manifesteranno domani: sono le date più importanti. Le numerose dichiarazioni della Ministro Mariastella Gelmini, l'ultima delle quali a "Porta a porta" ieri sera (Lunedì 27 Ottobre 2008) non sarebbero favorevoli. Secondo la Ministro, il progetto di Legge sarebbe ormai in fase troppo avanzata e non potrebbe più essere bloccato. La convinzione generale è, perciò, che anche il d.L. 137 divenga Legge 137, domani. E allora tutti noi, studenti, professori, personale A.T.A. e precari, continueremo incessantemente la nostra protesta, con maggiore ardore, e facendoci sentire più di prima.
Ora, per concludere, resta un'incognita gravante sulla massa studentesca e non solo: cosa succederà questi giorni? Questa X appare ancora difficile da determinare. Larghi movimenti studenteschi stanno protestando anche in questo momento a Roma e in altre grandi città d'Italia. Noi studenti della Lunigiana ci troviamo ad un fatale crocevia: all'indomani dal giorno decisivo per la protesta della riforma (meglio indicabile come controriforma) Gelmini, a due giorni dallo sciopero a Roma. Tra oggi e domani si dovrebbero chiarire i progetti: a seconda degli sviluppi al Governo, in seguito all'assemblea che si terrà domani, all'ultima ora, al Liceo Classico, al Liceo Scientifico e al Liceo Sociopsicopedagogico, e in base alle informazioni che perverranno riguardo i pullman gratuiti per Roma. Il pullman attualmente programmato sarebbe pieno, e solo organizzandone un secondo gli studenti volenterosi potrebbero raggiungere la Capitale. Ma questo è solo un altro punto interrogativo che troverà risposta domani.
Domani, insomma, sarà un giorno di risposte, o almeno così speriamo. Speriamo di poterci organizzare concretamente e, in base al numero di quanti intendono andare a Roma giovedì per protestare, ordinare con un certo criterio il tempo restante in questi giorni nevralgici di fine Ottobre.
Come al solito, il punto resta lo stesso: restare uniti, sempre. Farci sentire. Ricordare a tutti che ci siamo.

lunedì 27 ottobre 2008

Aulla scende in piazza per protestare


Centinaia di studenti di tutta la Lunigiana, assieme ad alcuni gruppi provenienti da Carrara, hanno oggi popolato le strade e protestato con ardore contro la Legge 133 della Ministro Gelmini ad Aulla, con un corteo che è partito alle ore 9,00 da Piazza Gramsci, ha seguito il Viale Resistenza fino alla fontana, per poi svoltare nella parallela Via Lunigiana, aggirare il Comune e introdursi in Piazza Cavour, dove è stata tenuta un'assemblea riguardante gli argomenti di protesta. Fotografi de Il Tirreno erano presenti, così come la stampa locale; a mezzogiorno, al Comune, una sezione del consiglio comunale, sulla difensiva, attuerà una sorta di 'controprotesta' alla nostra manifestazione. Una parte dei manifestanti di oggi è stata presente, perché la democrazia prevede il confronto, e che ognuno esprima liberamente il libero pensiero.



Una manifestazione, quella di oggi dei giovani studenti lunigianesi e carrarini, che ha contato centinaia di presente: più di 300 le firme raccolte quando ormai l'ora era tarda e molti manifestanti hanno dovuto ripiegare alla stazione ferroviaria o in piazza delle corriere alla ricerca di un mezzo per poter rincasare. Le presenze, dunque, c'erano. Il corteo era folto e numeroso, e ha dimostrato una passione e un ardore sfrenati, facendosi sentire con cori continui, che non hanno mai abbandonato per più di pochi secondi la manifestazione, fischi e rulli di tamburi, e la colonna sonora, gestita a bordo dell'Ape che tirava avanti il corteo, con pezzi di Jim Morrison e di Rino Gaetano, dei Modena City Ramblers e dei The OffSprings, e con le indimenticabili My Sharona dei The Ramones e Baba O'Riley degli Who che hanno aperto la manifestazione. Una protesta corale, in cui i giovani studenti lunigianesi hanno dimostrato di saper essere uniti e far sentire la propria voce in un coro cumulativo, e in cui decine di striscioni esprimevano, accompagnata dalla creatività di noi giovani, la furiosa protesta che ha animato le vie del borgo toscano questa mattina. Il grosso telone con la scritta "Gelmini Mani di forbice" intervallata dallo schizzo di un gigante paio di forbici è solo uno dei tanti esempi dei più bei manifesti realizzati per questa mattinata.



A breve, saranno pubblicati sul blog i video della manifestazione di oggi, Lunedì 27 Ottobre 2008, e dello sciopero a Villafranca-Bagnone di Venerdì 24 Ottobre 2008, in articoli comprensivi di foto.



Teniamo duro, ragazzi. Continuiamo così. Continuiamo a farci sentire!!

sabato 25 ottobre 2008

Roma, Giovedì 30 Ottobre 2008

Giovedì 30 Ottobre 2008 gli studenti scenderanno in piazza a Roma a fianco dei lavoratori per lo sciopero generale, più precisamente concentrandosi in Piazza della Repubblica (Piazza Esedra) dove la protesta avrà inizio alle ore 9.00. Si tratterà di un'occasione unica, per la quale si schiereranno fianco a fianco tutto il mondo della scuola e dei lavoratori, dagli studenti agli insegnanti, dai genitori al personale A.T.A., e non solo, come protesta contro le Riforme della Ministro Gelmini e del Ministro Tremonti. La lunga catena di scioperi e manifestazioni che si sono susseguite a partire dal 10 Ottobre, con andamento da "palla di neve rotolante", che va ingigantendosi, troverà il 30 Ottobre a Roma il proprio apice, pronta a segnare la più grande e numerosa manifestazione da anni.
Per concedere a tutti la possibilità di andare a Roma e scendere in piazza, sono stati organizzati dei pullman gratuiti da sindacati quali CISL e CGIL. Per maggiori informazioni, e per potervi iscrivere, chiedete nelle sedi dei rispettivi sindacati.
C'è anche chi ha deciso di andare in treno. Da La Spezia per Roma Termini, ecco alcuni treni che vi possono essere utili.
La Capitale ci aspetta. Lo sciopero generale ci aspetta. Noi ci andremo, noi ci saremo!!
Chiunque abbia intenzione di venire, o sia interessato a partecipare, è pregato gentilmente di firmare nei commenti, in modo da organizzarci.
Per maggiori informazioni per quanto riguarda il viaggio in treno, contattatemi: luca.kiaps@email.it
Per maggiori informazioni per quanto riguarda i pullman gratuiti, consultate questo articolo dell'Unione degli studenti e rivolgetevi alle sedi dei sindacati.
Giovedì 30 Ottobre 2008, ore 9.00
Piazza della Repubblica (Piazza Esedra), Roma

Aulla, Lunedì 27 Ottobre 2008, ore 9.00

Lunedì 27 Ottobre 2008, ore 9.00
Manifestazione con corteo; presenza di televisione locale e giornali
Partenza da Piazza Gramsci (Piazza del Comune), Aulla

Il Governo ci sta prendendo in giro. Per rimpiazzare i soldi delle banche e dell'ICI, detrae 8 miliardi di euro all'istruzione. Per rimediare al calo del livello di qualità delle Università, si tende alla privatizzazione e a tasse da urlo, al punto da rendere l'università appannaggio di pochi. La ricerca sarà finalizzata agli interessi privatisti dei nuovi Atenei (privatizzati), l'organico docenti seguirà lo schema 1 insegnante x 5 pensionamenti. Alla Scuole Elementari, primo modello di eccellenza in Europa, viene imposto il ritorno al maestro unico, rinunciando a 4 ore settimanali, al tempo pieno(sostituito con una mal descritta "badanza"), a migliaia di insegnanti, e a un fondamentale pluralismo pedagogico.
Centinaia di migliaia i docenti che resteranno senza lavoro. Ancora di più i precari, ora come non mai in un periodo dalla stabilizzazione lavorativa pressoché nulla.
E tutto questo fatto alle nostre spalle, con un disegno di legge (la Legge 133 della Ministro Gelmini) per nulla discussa, e che il Senato Accademico ha disapprovato.
Non solo una Legge che prevede "distruzione" piuttosto di "istruzione", ma che si rivela anti-democratica ed anti-liberale.

Facciamoci sentire. Facciamo vedere fino a dove può arrivare la creatività di noi giovani. Facciamo capire che siamo liberi, che teniamo al nostro futuro e a una concreta istruzione, a un lavoro che ci sostenga e ad uno Stato che ci rappresenti.

FACCIAMOCI SENTIRE

Partecipa alla manifestazione con corteo organizzata per
Lunedì 27 Ottobre 2008
ore 9.00
ad Aulla (MS)
Partenza da Piazza Gramsci (Piazza del Comune)

Presenza di giornali e televisione locale